Dopo 10 anni, il calcio
Dopo un decennio è tornato il calcio agonistico ad Orsomarso. Domenica pomeriggio si è infatti disputata la prima partita del campionato di terza categoria che, al campo sportivo ‘’Giovanni Farace’’, ha posto di fronte la rappresentativa locale con il Real Lago. Davvero un evento per il piccolo centro del Parco del Pollino che è stato preparato con grande attenzione senza trascurare alcun dettaglio, a cominciare dal mattino, quando tutti i giocatori ed i dirigenti, con in testa il Presidente Michele Rotondaro, hanno partecipato alla messa nella chiesa di San Giovanni Battista durante la quale il parroco don Antonello Pandolfi ha posto l’accento sul fatto che lo sport in generale ed il calcio, in particolare, devono rappresentare un’occasione di aggregazione, di amicizia e di pace, sollecitando, quindi, pur in presenza di uno spirito di competizione, a non trascurare mai questi valori universali di civiltà. Nel primissimo pomeriggio tutti si sono trasferiti al campo sportivo dove, di fronte ad una splendida cornice di pubblico di orsomarsesi, la banda musicale ‘’Francesco Salerno’’ ha eseguito una serie di marce che hanno ancora di più sottolineato l’atmosfera di festa ed il clima di partecipazione e di coinvolgimento dell’intera comunità di Orsomarso. Un clima che è stato rafforzato ancora di più dall’atteggiamento dei 22 giocatori sul terreno di gioco che si sono affrontati a viso aperto e con il massimo impegno, ma sempre all’insegna della massima sportività e spirito cavalleresco. Una giornata di festa della sport, dunque, quella che ieri si è vissuta nella caratteristica valle del fiume Argentino, resa davvero magica dai colori cangianti della stagione autunnale, che ha segnato il ritorno del calcio giocato ad Orsomarso. Soltanto a titolo di cronaca diciamo, infine, che la partita si è conclusa con un rotondo 5 a 1 a favore della squadra di Orsomarso; un risultato che ha naturalmente portato l’entusiasmo alle stelle. Un ritorno del calcio che, del resto, rinnova una tradizione molto antica della pratica del calcio in questo paese dove, come dimostrano alcune foto d’epoca e le testimonianze dei diretti protagonisti, essa risale alla fine degli anni quaranta del secolo scorso e che ha prodotto, nel corso degli anni, ottimi atleti che hanno militato nelle categorie superiori interpretando sempre in modo positivo ed esemplare il vero spirito sportivo. Fra gli altri ricordiamo il compianto Alberto Farace, indimenticato portiere dello Scalea tragicamente scomparso alcuni anni fa in un incidente sul lavoro. Un evento dunque che, nonostante le obiettive difficoltà di vario genere, principalmente di natura economica, esistenti in una piccola comunità come Orsomarso, ha dimostrato che a volte, facendo affidamento soprattutto sulle proprie forze, è sufficiente la buona volontà per costruire qualcosa di utile e di positivo per la collettività. E di tutto ciò va dato atto alla dirigenza del ‘’Gruppo sportivo Orsomarso’’ che ha saputo vincere ogni resistenza e mettere in piedi la macchina organizzativa per iniziare una nuova entusiasmante avventura. Ma ecco l’elenco a cominciare dal Presidente Michele Rotondaro, il suo vice Luciano Forestieri, Giovanni Campagna, Biagio Russo, Aldo Marra, Vulgo Minervini, Gaetano Sangiovanni, Giuseppe De Paola, Ernesto Esposito, Luigi De Caprio, Antonio Pappaterra, Amelio Caprio, Carmelo De Angelis ed infine, un Orsomarsese illustre, Giuseppe Sangiovanni, che negli anni ottanta è stato presidente dell’America di Cali, una delle squadre di calcio più rappresentative della Colombia. Accanto al gruppo dei dirigenti non possiamo fare a meno di menzionare anche la rosa dei giocatori, 31, tutti di Orsomarso tranne uno soltanto: i 3 fratelli Nepita, Farace A., Taddio A. ed F., Chiappetta D., Sangiovanni A. ed R., Bottone G., M. e F., Benanti G., Russo A., Blundi A., Sofia V., Befezzi P., Galtieri G. e C., Fontaine E., Fortunato R., Minervini V., De Paola P., Rienti S., Laureto F., Grosso G., Forestieri F., Spinicci E., Barone P. e Rotondaro E. e F.
Pio G. Sangiovanni
11/11/2003
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