MONDO - Perú. Campagna di Solidarietà “Condividere” 2006. Ricostruire i volti dei bambini, per ricostruire la vita.
I vescovi del Perú, promuovono da 17 anni la Campagna di solidarietà “Condividere”, per rispondere alle popolazioni in condizioni più disagiate. Con questa campagna cercano di svegliare la sensibilità nei bambini, giovani e adulti davanti alle diverse crisi, problematiche ed emergenze che subisce la società peruviana. Ragazze madri, malati mentali per le strade, persone che vivono con HIV, comunità indigena, bambini e ragazzi che subiscono maltrattamenti, sono alcuni dei gruppi di persone che ricevono aiuto attraverso progetti finanziati da quest’iniziativa.
Quest’anno, con il tema “Ricostruendo i volti dei bambini e adolescenti”, “Condividere” si occupa dei bambini con malformazioni craneofaciali, prevedendo non soltanto alla cura medica necessaria ma anche andando a fondo nelle situazioni di emarginazioni e discriminazioni che subiscono ogni giorno. Il progetto si occupa dei bambini nati con “labbro leporino” (il termine tecnico usato in medicina è “cheilognatopalatoschisi” o “schisi labio-palatina”), giacché é la patologia più frequente nel Paese. Si sviluppa come una forma di risposta alle minorazioni e alle sue conseguenti implicazioni etiche, funzionali, sociali ed emotive.
Secondo gli studi ogni anno 700 bambini peruviani nascono con qualche tipo di fisura orale, tra cui: fisura labbro-palatina (58.38%), fisura nel labbro (34.72%) e fisura palatina (7.11%). Assieme a questi dati, alcune esperienze, indicano che per lo più i minorenni affetti da questa malattia provengono delle regioni più povere, come le zone contadine o zone urbano-periferiche, dove la mancanza d’informazione li rende angosciati e frustra le famiglie che associano l’idea della malformazione come malattia e contagio, e castigo divino o peccato. In tanti casi i minorenni vengono nascosti e non ricevono attenzione medica, non frequentano la scuola, questo limita il loro sviluppo, mutila i suoi diritti e diminuisce la loro dignità.
Da qui la sfida che presenta l’episcopato peruviano in questa campagna, che sottolinea come il progetto non si riduce ad interventi chirurgici, affinché “il sorriso fiorisca dalle labbra”, come indica il motto scelto per quest’anno, ma si cerca di ricostruire una vita perché “il bambino e il ragazzo con malformazioni fasciali continui ad essere una persona con valori, diritti, e dignità (…) e perché è urgente condividere e sviluppare una profonda sensibilità per la vita umana, per l’uomo (…)”. “Condividere”, richiama l’accettazione, l’accoglienza e attenzione di questi bambini, dal nucleo famigliare fino e nel contesto sociale, cercando lo sviluppo integrale delle sue capacità e l’esercizio dei loro diritti. Ciò presuppone, tra l’altro, il rispetto della loro dignità e di pari opportunità ed è senza dubbio un compito nel quale tutti possiamo dare il nostro contributo.
Per approfondire nel tema, la campagna offre diversi materiali nella sua pagina web: www.iglesiacatolica.org.pe/cep/compartir
Maria Elena Rojas - (Officina de Prensa Conferencia Episcopal Peruana / Lima)
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