ROTONDA – Una affollatissima assemblea si è svolta stamattina nella sala del consiglio dell’Ente parco nazionale del Pollino a Rotonda. Erano presenti buona parte dei 331 ex lavoratori socialmente utili del parco che hanno discusso con toni, a volte molto animati, con i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Calabria e Lucania sulla situazione estremamente delicata che si è venuta a creare con l’approssimarsi della scadenza del 30 novembre ’04 che potrebbe segnare la conclusione del rapporto di lavoro con l’impresa che ha gestito negli ultimi anni le attività legate al progetto di stabilizzazione.
Un progetto che, secondo l’accordo siglato a suo tempo fra Ministero dell’Ambiente e del Lavoro, Ente parco nazionale del Pollino, Regioni Calabria e Basilicata, avrebbe dovuto garantire continuità di lavoro fino al 2006.
Al cronaca della mattinata parla comunque di volti molto tirati di tanti padri e madri di famiglia che si interrogavano sul loro futuro e chiedevano con compostezza ma anche con estrema decisione, risposte chiare ai loro interlocutori, a cominciare dal sindacato, per seguire con il Presidente del parco Fratesco Fino che già venerdì scorso aveva inviato una lettera dai toni abbastanza duri agli interlocutori romani, Ministero del Lavoro in testa, compreso il suo ‘’braccio tecnico’’, quella Agenzia Italia lavoro che negli ultimi giorni è stata completamente assente dai tavoli delle trattative dove avrebbe dovuto portare delle proposte risolutive.
L’assemblea ha respinto con forza il tentativo di voler diffondere un luogo comune che tenda a disegnare i lavoratori come persone che non avrebbero manifestato alcuna volontà di impegnarsi seriamente anzi è stato ribadito il netto rifiuto di logiche assistenziali e la richiesta di essere impiegati in modo produttivo e credibile.
“Le segreterie unitarie Cgil, Cisl e Uil Calabria e Basilicata – si legge nel documento approvato all’unanimità dall’assemblea, proclamano lo stato di agitazione permanente annunciando iniziative di lotta anche eclatanti da tenersi presso la sede del Parco, delle regioni interessate e del Ministero del Lavoro. Chiediamo un incontro urgente stante la preoccupazione e il crescente malessere che potrebbe causare ripercussioni di ordine pubblico e sociale”.
Al termine della mattinata una delegazione di lavoratori e di sindacalisti è stata ricevuta dal Presidente Fino il quale ha espresso il proprio sostegno impegnandosi a fare da tramite per fissare l’incontro per come chiesto nel documento; sembra che a tale appuntamento dovrebbe partecipare il sottosegretario Viespoli, referente per il Governo.
Prima di sciogliere l’assemblea sindacati e lavoratori hanno concordato che se entro giovedì prossimo non si conoscerà la data precisa dell’incontro romano, già venerdì scatteranno le azioni di lotta preannunciate, a partire dal presidio presso la sede del Parco ed altre forme anche eclatanti di protesta.
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