Gli Lsu del Parco in assemblea permanente
PARCO DEL POLLINO – La sorte degli Lsu del Parco del Pollino è appesa ad un filo. È infatti senza copertura finanziaria il progetto di stabilizzazione. È questa l’amara constatazione che si trae dagli eventi che si sono sviluppati nelle ultime settimane di riunioni e contatti fra istituzioni e rappresentanti sindacali che hanno fatto registrare, ancora una volta, la colpevole assenza della Regione Calabria e dell’Agenzia Italia lavoro alla quale era affidato il compito di formulare una ipotesi programmatica in base alla quale il ministero del Welfare avrebbe subordinato l’eventuale sovvenzione pubblica.
Tutto questo, mentre si avvicina la scadenza del 30 novembre ’04, data in cui, in mancanza di fatti nuovi che dovrebbero sbloccare la situazione, per le 337 persone fra Calabria e Basilicata, si prospetta lo spettro del licenziamento e della disoccupazione. Trecentotrentasette famiglie per le quali il futuro diventerà improvvisamente incerto.
Com’è immaginabile si susseguono freneticamente iniziative e contatti, come la riunione svoltasi nella mattinata di venerdì 12 a Rotonda fra Presidente dell’Ente parco, l’Ati (Associazione temporanea di imprese che ha organizzato i lavoratori), Cgil, Cisl e Uil calabresi e lucane, e un nutrito gruppo di lavoratori; nel frattempo è scattata la mobilitazione di questi ultimi che hanno proclamato lo stato di agitazione convocandosi in assemblea permanente per lunedì 15 novembre alle ore 10 presso la sede del Parco in via Frecce tricolori a Rotonda.
La novità emersa nell’incontro di venerdì scorso è che l’Ati ha presentato la propria autocandidatura ad elaborare un nuovo progetto, constatata l’inadempienza dell’Agenzia Italia lavoro che al momento non ha presentato alcun elaborato.
Nel frattempo le parti sociali hanno chiesto al Presidente Francesco Fino di attivarsi per ottenere immediatamente un incontro anche in sede separata al Ministero del lavoro ed al dicastero dell’Ambiente allo scopo di tentare di giungere ad una soluzione che eviti il licenziamento e, contemporaneamente, rilanci un settore che può veramente dare molto al Parco nazionale del Pollino, in termini di servizi offerti alla collettività.
(san.pio gio.)
14/11/2004
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