SCALEA - Sospesa la delibera di giunta per l’installazione di un impianto di telefonia su Torre Talao, ma i Verdi incalzano e ne chiedono la revoca. Il sindaco Russo: “Vogliamo valutare la situazione”. Sospesa la delibera di giunta n. 182 del 10 agosto 2005 con la quale la Giunta Comunale di Scalea ha espresso parere favorevole per l’installazione di un impianto non invasivo per la telefonia mobile sulla Torre Talao. Ne dà notizia il sindaco Mario Russo che, fa sapere, di aver accolto la richiesta inviata dal gruppo di minoranza Torre Talao.
«Abbiamo deciso di bloccare qualsiasi decisione in merito per effettuare degli ulteriori approfondimenti e in attesa di fare una valutazione sull’argomento. Naturalmente – ha detto il sindaco di Scalea Mario Russo – abbiamo tenuto conto del fatto che la Torre Talao rappresenta una struttura di grande valore affettivo per tutti noi scaleoti. C’è da dire, però, che abbiamo avuto assicurazioni da parte della compagnia che si tratta di un impianto non invasivo e che si inserisce perfettamente nell’ambiente mantenendo molto bassi i parametri di emissione di onde elettromagnetiche. Lo stesso impianto è stato montato sulla torre di Bonifati.
Riteniamo invece strumentale la posizione di Uniti per Scalea che, probabilmente, non ha voluto approfondire l’argomento dal punto di vista tecnico visto che l’antenna da installare è grande quanto la tastiera di un computer. In ogni caso – ha concluso Mario Russo – la giunta ha deciso di accogliere le istanze della minoranza Torre Talao ed anche dei Verdi, pensando di approfondire l’argomento e, se è possibile, di trovare una soluzione alternativa per non bloccare il progresso mantenendo un compromesso con la volontà della popolazione».
Com’è noto l’iniziativa aveva provocato anche la forte protesta dei Verdi che proprio oggi hanno organizzato un’occupazione simbolica della Torre Talao e tramite il portavoce Palmiro Manco hanno diramato un comunicato nel quale, oltre ad annunciare il pieno successo dell’iniziativa, alzano ulteriormente il tiro e chiedono all’Amministrazione comunale la revoca dell’atto deliberativo che tante proteste e polemiche aveva scatenato.
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