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ASSOCIAZIONE ABYSTRON
L'Associazione Culturale "ABYSTRON", costituitasi a Orsomarso nel dicembre del 1994, svolge le proprie attività nell'ambito del territorio compreso nell'area del Parco Nazionale del Pollino e della Riviera dei Cedri (Alto Tirreno);
ABYSTRON comprende persone di ogni estrazione sociale e formazione culturale, è apartitica, non ha fini di lucro e pratica il volontariato. Ha una grande finalità, quella cioè che attraverso l'impegno e la presenza attiva si possa contribuire ad avviare un reale processo di sviluppo endogeno. Ecco il perché del nostro motto:
CULTURA, SOLIDARIETA', IMPEGNO CIVILE PER VIVERE MEGLIO. ADERIRE AD "ABYSTRON" SIGNIFICA ENTRARE A FAR PARTE DI QUESTO GRANDE PROGETTO.
15/01/2023
NEWS ABYSTRON - ORSOMARSO 15 gennaio 2023
Abbiamo deciso di ripubblicare due video che erano già presenti sulla rubrica del sito ABYSTRON TECHE, ma che da qualche tempo non erano più visibili a causa di un problema tecnico. Si tratta di "Viaggio nella memoria" e "I luoghi dell'infinito", proposti nell'anno 2009 quando l'Associazione culturale Abystron festeggiava i suoi 15 anni di attività e presenza ad Orsomarso e ben oltre i confini del nostro paese, con questi video che adesso vogliamo riproporre leggermente restaurato.
01/01/2012
CARI AMICI VICINI E LONTANI AUGURI DI CUORE PER UN 2012 DI GIOIA, AMORE, PACE, SERENITA' E SALUTE ... BUON ANNO !!!
LA REDAZIONE DI ABYSTRON
29/07/2011
I preziosi approfondimenti di Lucia Santelli inseguendo il filo dei ricordi, ci portano oggi nell'affascinante mondo del matrimonio. Vissuto dalla comunità come uno dei momenti più alti e impegnativi, nel quale si investiva tutte le proprie risorse, nella consapevolezza che questo appuntamento rappresentava la porta del futuro.
di Lucia Santelli
Cantate e danzate insieme e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo. Come sole sono le corde del liuto, sebbene vibrino di una musica uguale. (Gibran Kahlil, Il Profeta)
Desidero dedicare questo approfondimento al matrimonio: descrivendo usi e costumi legati alla tradizione popolare orsomarsese. Il matrimonio, quando va bene, è un evento eccezionale, unico e irripetibile nella vita di ogni persona. Nel mio immaginario, il matrimonio orsomarsese - o meglio la sua macchina organizzativa - è composto dal fidanzamento, dal corredo e dalla dote, da personaggi come i compari d'anello e gli "ambasciatori" (i masciaturi) fino a giungere al rito religioso e ai successivi grandi festeggiamenti.
25/06/2011
Il personalissimo viaggio nella memoria di Lucia Santelli ci porta ad esplorare l'affascinante mondo del pane, della panificazione e l'antica, complessa e misteriosa simbologia fatta di gesti e immagini che tendono a scomparire man mano che la nuova dimensione del villaggio globale avanza inesorabilmente e si afferma in tutte le sue forme. Un lavoro prezioso, quello di Lucia, che consente di effettuare un'azione di recupero e conservazione di un patrimonio che andrebbe inevitabilmente perduto insieme ai sospiri malinconici di tutte quelle persone che in una fase importante della loro vita hanno condiviso tutto ciò che viene raccontato in queste pagine. Probabilmente, leggendo questo scritto, altri potranno ravvivare il fuoco mai spento dei ricordi e delle loro storie di vita condividendoli con quanti lo vorranno. (Foto Archivio Abystron)
di Lucia Santelli
Il pane come dono di Dio. Ed è proprio con il pane che il mio viaggio nella memoria prosegue. Il tema del pane mi ha sempre affascinato e quando penso a questo alimento la mia mente va ad Orsomarso. Certe volte mi domando il perché e poi penso che ho così amato il luogo dove sono nata e cresciuta che sento il bisogno di raccontare ciò che mi è stato insegnato o che semplicemente ho osservato e catturato, portato con me proprio come un bagaglio e che ho utilizzato durante il cammino della mia vita.
15/12/2010
di Lucia Santelli
La nascita è l'argomento che modestamente mi accingo ad approfondire in questo consueto appuntamento con Abystron. Ci stiamo per avvicinare al Natale e mi sembra un bel modo lieto, delicato e solenne per prepararci all'attesa della nascita di Gesù Bambino. A Orsomarso si partoriva in casa credo fino alla fine degli anni Sessanta. Ho sempre ammirato e apprezzato quei momenti vissuti al Paese. Spesso mi soffermo a pensare a quanto era bello e interessante poter partorire fra le mura domestiche ed essere attorniata dalle persone care per un evento così grande e significativo nella vita di una donna. Per noi piccoli di allora, il momento della nascita era un grande mistero. Quando la mamma doveva partorire andavamo ospiti dai parenti, al rientro trovavamo un fratellino o una sorellina e ci interrogavamo da dove arrivasse questo nuovo bambino. Tuttavia, man mano che crescevamo, attraverso il passa parola di quelli più grandi di noi, scoprivamo il grande arcano. Dunque una sensazione magica ci pervadeva e ci accompagnava per gran parte della nostra fanciullezza. Rispetto ai tempi passati, oggi mi sembra che la gravidanza sia interpretata come una malattia da curare, un momento più intimo che sociale.
15/10/2010
di Lucia Santelli
Immagino che tante persone quando leggeranno questo argomento faranno i dovuti scongiuri ... e ci può stare. Quando il Prof. Pio Sangiovanni (direttore dell'associazione Abystron) mi ha chiesto di curare una rubrica di approfondimento sul sito ne sono rimasta molto colpita. Ho cercato nei cassetti della mia memoria e ho trovato i ricordi che più mi hanno formato nella mia crescita: ricordi legati a riflessioni e ricerche interiori. Per questo motivo, ho deciso di aprire questa rubrica con un argomento un po' particolare: il rito e la sacralità della morte. Per noi cristiani la morte è un passaggio a nuova vita. Mi ha sempre affascinato questa idea di passaggio e di nuova vita, perché in fondo, vivendo per tanti anni in una città come Milano, ho avuto modo di vivere diversi passaggi e di confrontare le mie due "culture": quella di provenienza (orsomarsese) e quella di adozione (milanese).
19/08/2010
di Lucia Santelli
ORSOMARSO
La tradizione Orsomarsese vuole che il 19 marzo, giornata dedicata ai festeggiamenti di San Giuseppe, le persone devote offrano a parenti e amici "u mmìtu". La maggior parte degli ingredienti che lo compongono sono verdure, legumi, baccalà e pasta fatta in casa, il tutto accompagnato da buon vino e pane fatto in casa. Tutti prodotti che generalmente i contadini possedevano di loro produzione. I preparativi iniziavano almeno due giorni prima con pulire le verdure, mettere in ammollo i legumi, fare il pane e preparare il tagliono. Le pietanze principali sono: insalata verde, fave secche, lenticchie, ceci, fagioli, cicerchie, scarola, cicoria, foglie di broccoletti di cavolo, finocchietto selvatico tenero, sedano. Tagliolino con fagioli, riso lessato condito con pepe rosso, baccalà fritto e crespelle. I devoti più abbienti aggiungevano anche la frutta secca e cioè: fichi a "jhètti" e "pijatuli", noci, crocette, e qualche rara volta anche "panniciddi", ovvero frutta secca e uva passa avvolta in foglie di cedro e fatta cuocere in forno.
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