LA LOCANDINA di D. G. Mazzillo - Il messaggio della terza domenica dell’avvento può essere plasticamente riassunto nel narciso che fiorisce nel deserto. È proprio l’opposto della mitologia greca, dove il giovane, innamorato di se stesso, annega nel lago. Qui, nella sabbia infuocata del deserto un narciso non sarebbe mai spuntato. Eppure la Parola, che ha dato la vita all’universo, lo fa ergere a simbolo della vita che nasce dall’aridità più assoluta, emblema della speranza che si attesta contro ogni speranza, immagine di un popolo, che umanamente disfatto, si mette in piedi e cammina di nuovo alla volta della terra promessa, con in prima fila gli infelici e gli inabili, gli sconfitti e i perdenti. Se tutto questo accade, è nella logica del regno di Dio e vuol dire che il Messia ha già inaugurato la sua missione sulla terra.
(L’immagine è un fotomontaggio. Presenta in primo piano un ciuffo di narcisi selvatici, apparsi in un deserto, del quale si intravede la sabbia e alcune orme che il vento presto cancellerà).
PREGHIERA
Come fiore di narciso
fiorisca quest’immane deserto,
che è il mondo, senza riferimenti
ai quali guardare e senza
una qualsiasi decifrabile meta!
Qui dove le orme s’imprimono
mentre cammino in solitudine
tu hai sognato, Signore, una folla
che passa festosa, con zoppi saltellanti
e lebbrosi ai quali
è stata ringiovanita la carne,
e ciechi vedenti che aprono
il corteo della vita.
Sì proprio la vita sei venuto a ridarci
ed essa è apparsa dove mai l’avremmo attesa,
aprendosi un varco nella sabbia infuocata:
un fiore di narciso, fragile e forte
come quel Giovanni
la cui voce ancora riecheggia
nel silenzio d’ogni deserto. (GM/19/12/07)
Profeta Isaia - (35,1-6.8.10) Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo. Le è data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del nostro Dio. Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Ci sarà un sentiero e una strada e la chiameranno via santa. Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto.
Apostolo Giacomo (5,7-10) - Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Vangelo di Matteo (11,2-11) - In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
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