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Tagli alla scuola? Perchè non tagliamo Sanremo?

ITALIA SCUOLA - C’era una volta un’Italietta giovane giovane e povera povera, ma orgogliosa di aver compiuto il suo Risorgimento e di avviare il suo commino di Nazione, di Stato Unitario, e potersi così confrontare con gli altri Stati/Nazione europei! I nuovi governi, della destra e della sinistra (ovviamente rigorosamente storiche) si cimentarono anche per mettere in piedi un sistema di istruzione! Affidarono ai sindaci l’istruzione elementare e cominciarono a costruire scuole, primarie e secondarie, classiche e tecniche: begli edifici tutti nuovi… quando non c’erano più seminari da requisire!

Insomma, alla scuola quella classe dirigente ci teneva! Non entro nel merito delle finalità che si proponeva: istruzione terra terra, un po’ per tutti, purché buoni sudditi, a pochissimi quella elitaria, e via dicendo, perché il discorso si farebbe complesso! Nessuno però può mettere in dubbio che gli anni dell’istruzione obbligatoria a poco a poco crescevano e che l’istruzione secondaria si estendeva anno dopo anno in tutti i nostri grandi centri. Nelle nostre città ancora esistono questi edifici di fine secolo, dignitosi, maestosi, lunghi corridoi, aule ampie e luminose, somiglianti a caserme, è vero, ma tra una certa istruzione e la leva militare a quei tempi non c’era molta differenza! Edifici spesso oggi fatiscenti, ma… questo è un altro discorso! Riguarda l’oggi, appunto!

Insomma, quando eravamo poveri costruivamo ed aprivamo scuole, ed anche nel periodo fascista, ovviamente per fare dei nostri baldi giovani littòri fedeli esecutori degli ordini del duce! Queste scuole costavano, ma le risorse si trovavano! Eppure eravamo poveri! Ci demmo anche a deducere colonias pensando di diventare più ricchi e di “esportare” la nostra civiltà! Se ci serve un’altra terra, piglieremo l’Inghilterra! Se ci viene il mal di pancia, prenderemo anche la Francia! Così cantavamo! Ma poi… è andata com’è andata!

Per farla breve, come mai, oggi, che siamo diventati più ricchi, tagliamo, tagliamo, tagliamo? Ci dicono che è la congiuntura, che la crisi investe tutti i Paesi ad alto sviluppo. E’ vero, ma non è da oggi che non si investe più nella scuola… e proprio quando questa non è più la scuola/edificio ma è diventata – o dovrebbe – un Sistema Complesso, fatto per… educare, istruire e formare… verbi impegnativi: stanno nel nostro dpr sull’autonomia! Apprendere tutti e per tutta la vita… ancora più impegnativo! Educazione formale, informale, non formale… quanti concetti, tutti nuovi di zecca per una Società della Conoscenza! Bisogna investire nel capitale umano più che su quello materiale… non le dico io queste cose, le leggiamo da anni su tutti i documenti italiani ed europei che si occupano di istruzione… Delors, l’UE, l’Ocse, l’Unesco… Eppure!

Eppure, eccoci qua! A sparare sulla scuola! L’accorpamento! Un’idea geniale per risparmiare, o meglio per tagliare! Sommiamo pere con carote! La mia maestra unica, suor Maddalena, rabbrividirebbe! Un classico più un tecnico più un professionale… e mettiamoci pure un tecnico agrario! Tre o quattro dirigenti sono troppi, troppe tre o quattro segreterie! Tagliare! Tagliare! Tagliare! E questo dalle Alpi al Lilibeo! Così, se quest’anno abbiamo fatto a pezzi il primo ciclo, dal prossimo faremo a pezzi il secondo!

Siamo in molti a chiederci come e dove finiranno quel patrimonio di edifici, di strutture dedicate, di officine, di laboratori, quell’articolazione di percorsi che hanno costituito il vanto della nostra istruzione secondaria! Anche perché semplificare non significa cancellare! Dal 2011 partirà la riforma del secondo ciclo! Anche questa all’insegna dei tagli? Insomma, siamo a questo assurdo: una volta i padri contadini non volevano mandare i figli a scuola e lo Stato insisteva a costruirle; oggi tutti i genitori vogliono una scuola a tempo pieno e a spazio aperto e lo Stato gliela nega!

Non ci sono i soldi, ci viene detto! Ma le scelte in termini di risorse sono a monte! Da anni abbiamo illuso tutti che potevano/dovevamo avere la seconda macchina, la seconda casa, tre televisori ed oggi un telefonino a persona, ma quello più avanzato possibile… che ci puoi anche intercettare e spiare chicchessia! E poi ci si è messa anche la corruzione dilagante! Tangentopoli era solo uno scherzo! Soldi che vengono investiti in beni di consumo, uno dopo l’altro, ed anche nel fitness, nella chirurgia estetica, per essere belli e giovani ad ogni costo! La società dell’usa e getta non solo ha moltiplicato rifiuti che non sappiamo più come smaltire, ma ha penalizzato il bene pubblico! La sanità è quella che è, l’Alitalia non sappiamo neanche se esiste, per non dire della Salerno - Reggio Calabria… Così l’attentato al Pubblico Bene ha investito anche l’istruzione!

E’ possibile invertire la rotta? Ho i miei dubbi finché il popolo becero – quello degli illetterati, che sono molti più di un terzo della nostra popolazione, e non lo dico io, ma le ricerche internazionali – tra la tragedia di Eluana e la tragicommedia di Federica, preferisce il Grande Fratello! Acquista Sky solo per le partite di calcio! E il computer per navigare su Facebook! E scaricare gli mp3! Sono anni che ci beiamo del superfluo tanto che non ce ne accorgiamo più!

Tra poco avremo Sanremo, la grande parata canora perché… canta che ti passa! E Bonolis ci dichiara con sincero candore che il suo cachet è di un milione di euro! Dico bene: un milione di eurooo!!!

Ma la cosa non mi stupisce, dal momento che molti, anzi troppi di noi sono disposti a pagare qualunque cifra per i circenses, ma mai un sesterzio per il panem! Non lamentiamoci poi se abbiamo il televisore al plasma ma non un posto letto all’ospedale! Se, in forza della democrazia… ad una dimensione – Marcuse non è troppo lontano! – abbiamo scelto il bene privato e superfluo invece del bene pubblico e necessario, i risultati sono questi: meno ospedali, meno scuole, meno servizi! Abbiamo fatto il pieno del superfluo, è vero, ma anche questo è giunto al traguardo… e tra breve non avremo più neanche quello! E’ la nostra Lehman Brothers!

E allora, domandiamoci: dov’è che dovremmo tagliare? Sul Superfluo o sul Necessario? Purtroppo il mercato è sovrano, anche se la nostra Costituzione, ovviamente sovietica, detta che l’iniziativa economica è privata e libera, ma … non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale (art. 41). Ma chi pon mano ad essa?

Sanremo continuerà a sorprenderci per lo share! E i nostri bambini avranno una scuola sempre peggiore! A meno che…! Ma la partita è molto difficile!

Maurizio Tiriticco - Roma, 14 febbraio 2009

18/02/2009
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