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Gli ex lsu del parco rivendicano i propri diritti

PARCO DEL POLLINO – Gli ex lavoratori socialmente utili del Parco del Pollino messi in mobilità tornano alla carica cercando di scuotere rappresentanti istituzionali ed esponenti sindacali dalle distrazioni vacanziere.
“Siamo stati licenziati il 30 giugno 2005 – scrivono in un documento – e, mentre chi dovrebbe tutelarci si è letteralmente defilato, forse perché consapevole del fatto che la nostra è una vertenza molto delicata e difficile, oppure semplicemente perché si concede ancora un attimo di relax, si pensa seriamente ad un’azione legale, sebbene ci sia qualcuno che cerca di distoglierci affermando che i tempi potrebbero allungarsi notevolmente per via della burocrazia. Non accettiamo simili ricatti e faremo valere i nostri diritti, anche se dovremo portare avanti le nostre battaglie da soli. Siamo stati licenziati ormai da quasi due mesi eppure ancora in attesa di tre mensilità arretrate, del TFR e di metà tredicesima. Stiamo forse chiedendo troppo?
Ci è stato addirittura suggerito di rallegrarci del fatto che i nostri nominativi fossero stati inseriti nelle liste di mobilità. Come se non fosse un nostro diritto! E per il futuro? Da qualche indiscrezione – prosegue il comunicato – risulta che, relativamente agli ex lsu calabresi, la società che avrebbe dovuto assumerli non lo farà più e che, se mai dovessero riprendere una qualche attività lavorativa, dovrebbero occuparsi di agricoltura e foreste. E la professionalità? E le competenze acquisite che fine faranno?
Abbiamo fatto molto per il Parco che, a dispetto del nostro impegno, non sembra aver gradito e, soprattutto, creduto in noi, figli del Parco stesso! Gli ex lsu auspicano la risoluzione definitiva del problema da parte delle Regioni, fiduciosi nella possibilità di essere impegnati al più presto in un nuovo progetto produttivo che sappia tenere conto tanto delle esigenze del territorio quanto delle competenze e, soprattutto, della dignità della persona”.
(san.pio gio.)
17/08/2005
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