ALTO TIRRENO - Sabato scorso è stato presentato presso la sala congressi dell’Hotel Santa Caterina il libro dal titolo “L’isola che verrà” a cura di Emilia Manco edito da Salviati dedicato a Torre Talao. Nel volume sono raccolte le cronache degli ultimi avvenimenti che hanno riguardato l’ex isolotto, attraverso gli articoli e le foto più significative. A introdurre la serata il giornalista Antonello Troya, che si è detto innanzitutto orgoglioso del lavoro di una ex collaboratrice del giornale da lui diretto “La Provincia Cosentina”. Nel tavolo di presidenza, oltre all’autrice, il giornalista Roberto Fittipaldi capo ufficio stampa del Parco nazionale del Pollino e, in rappresentanza dell’editore Osvaldo Cardillo, la dottoressa Angela Riccetti.
Si è vista la partecipazione di un folto e qualificato pubblico e tra le autorità ricordiamo i consiglieri comunali Alessandro Bergamo, Domenico Introini, Maurizio Ciancio e il vice sindaco della Città Mauro Campilongo. Al dibattito hanno preso parte gli esponenti delle varie forze politiche presenti sul territorio ed ex amministratori comunali, Palmiro Manco esponente dei Verdi, Antonio Pappaterra presidente dell’associazione la Scossa, Ugo Manco commissario territoriale del Movimento per L’Autonomia, Vincenzo De Vito ex vice sindaco e Antonio Forestieri in rappresentanza del PDCI. Presenti in sala Francesco Maria Fazio sindaco di Santa Maria del Cedro, Angela Cristofaro commissario cittadino AN di Belvedere Marittimo, Enzo Monaco giornalista, Giusy Capano giornalista, Carmelo Maiolino ex vicesindaco di Scalea e l’editore di Radio Azzurra Francesco Cristofaro.
Un ringraziamento particolare a Gianfranco Deidda, dello studio grafico “Gridei” che ha curato la parte grafica del libro, a Calnews e Luigi Salsini che ha curato le registrazioni e a Telediamante con Mario Pagano per le riprese televisive. La cosa che ha più volte sottolineato l’autrice è che non c’è contrarietà alla costruzione del porto, ma è la scelta del sito che lascia discutere e che proprio non convince i cittadini di Scalea. E’ quasi come voler difendere un sentimento di cittadinanza e, considerando che oggi viviamo in una società che non ha più regole, appartenenze e che non ha neanche più la forza di difendere quello che è il patrimonio storico che la caratterizza, il prestigioso punto di riferimento di “Torre Talao”, che è il simbolo della cittadina, dovrebbe essere oltremodo tutelato proprio perché è ciò che rappresenta la storia, il passato di Scalea. Perché scegliere come sito, per la realizzazione di un porto, proprio l’area intorno alla “Torre”?
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