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Sulla vicenda De Magistris Gratteri non risponde

SCALEA - L’autostrada e la viabilità difficile della strada statale 18 tirrenica provocano l’inevitabile ritardo del giudice Nicola Gratteri. Gli studenti del Liceo scientifico e della Scuola Media di Scalea attendono però pazientemente l’inizio dell’incontro e quando arriva il Sostituto procuratore Nicola Gratteri vengono calamitati dalle spiegazioni limpide sulle ‘ndrine, sui riti di affiliazione, sui picciotti. Nell’introduzione, Aurelio Napolitano del Rotary club, spiega ai giovani l’attività svolta dallo stesso club, poi il vicesindaco Mauro Campilongo ricorda che è importante parlare della ‘ndrangheta: “Dobbiamo dare più potere ai magistrati e alle forze dell’ordine affinché si vinca la battaglia. Agli studenti dico: contro la ‘ndrangheta si può vincere credendo nelle istituzioni, restando uniti e discutendone”.

Il presidente del consiglio comunale, Gennaro Licursi, ha sottolineato l’importanza della rinascita “Promossa dai giovani calabresi che hanno avuto il coraggio di dire basta e sostenere chi lotta affinché la regione possa diventare sempre più ‘’normale’’. Il dottor Gratteri è un punto di riferimento anche per i giovani”. Il sindaco di Scalea, Mario Russo, ha ricordato le numerose iniziative dell’Amministrazione comunale nel settore della sicurezza e della legalità. “Dai giovani deve partire la risposta alle organizzazioni criminali che hanno comportato un freno allo sviluppo consentendo solo l’arricchimento di pochi. La presenza di uomini come Gratteri dà a noi e ai giovani la speranza che la battaglia può essere vinta”. Nicola Gratteri ha dialogato per circa novanta minuti con gli studenti invitandoli a fare delle domande. Stimolato dal moderatore, Matteo Cava, sulla notizia di attualità, il caso De Magistris-Mastella, Gratteri ha detto: “Se oggi dicessi cosa penso su ciò che sta accadendo commetterei un grave errore. Probabilmente un mio intervento non farebbe altro che danneggiare i protagonisti di queste vicende. È bene che la giustizia penale e amministrativa facciano il loro corso; l’augurio è che ognuno legga tutto il materiale con animo sereno e senza pregiudizi”.

Poi Gratteri è entrato nel mondo delle affiliazioni, dei santini, della gestione vecchia e nuova del malaffare, stimolando i giovani in un certo senso anche alla lettura e rilettura del testo edito da pellegrini: “Il libro ha avuto una gestazione travagliata – ha spiegato Gratteri – perché con Antonio Nicaso abbiamo parlato per anni sulla possibilità di scrivere la storia della ‘ndrangheta. Nel percorso abbiamo conosciuto Walter Pellegrini che ci ha messo a nostro agio e nelle condizioni di poter scrivere ciò che pensavamo. Siamo arrivati ad un libro documentato dove non ci sono sconti per alcuna famiglia. Abbiamo pensato di poter ripercorrere l’evoluzione della ‘ndrangheta”.

07/10/2007
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