Con questo articolo pubblicato sul Bollettino n. 10 dell’Associazione culturale Abystron, apriamo una finestra dedicata alla Banda musicale di Orsomarso la cui storia, come abbiamo già più volte detto, si intreccia strettamente con quella del nostro paese. cercheremo nelle prossime settimane di pubblicare anche la ricostruzione storica che Abystron è riuscita a fare con un paziente e lungo lavoro.
II racconto diretto di alcuni protagonisti ha fatto emergere, relativamente alla storia della banda musicale, la figura ed il ruolo del maestro Atlante ad Orsomarso durante gli anni trenta del Novecento. Nel corso della ricerca che Abystron ha avviato presso l'archivio di Stato di Cosenza ci siamo imbattuti in alcuni documenti nei quali, fra le altre cose, si parla anche della intricata vicenda che coinvolse il podestà Biagio Leone, farmacista, ed il segretario del fascio Roberto Cerrito, supplente postale, che era stato nominato alla massima carica locale del regime nell'ottobre 1937. Nella vicenda compare anche l'insegnante elementare Alessandro Calvano di Fagnano Castello che era stato destinato ad Orsomarso con incarico provvisorio ai primi di febbraio del 1938.
II primo documento che proponiamo è una lettera del Podestà di Orsomarso Biagio Leone datata 10 aprile 1938 ed indirizzata al Prefetto di Cosenza: "Alcuni giorni dietro - scrive il podestà - mi è pervenuta una lettera raccomandata da questo sig. Segretario del Fascio il quale mi chiedeva di adottare severe misure di polizia contro il maestro di musica Atlante Niccolo già direttore del concerto del Dopolavoro ed ora recentemente dimesso dal sullodato Gerarca. E poiché la lettera conteneva motivi di gravi ed urgenti provvedimenti, in verità palesemente contrastanti con la figura di un vecchio settantenne e per giunta Maresciallo maggiore di Marina in pensione, è stato necessario indagare sui fatti prospettatemi, con la maggiore scrupolosità possibile e, particolarmente, con le cautele più sicure a renderne salde, inequivocabili o quanto peggio sconfessagli le prove raccolte. Nulla mi è risultato che potesse giustificare la proposta di un qualsiasi provvedimento a carico del maestro Atlante. Però, data la provenienza di una simile lettera ed al fine cui essa era diretta, stimo doveroso rimetterla in copia a V. Eccellenza unitamente alle copie di tutte le deposizioni all'uopo raccolte, per quelle eventuali considerazioni che possono emergere dal contenuto di esse".
Della vicenda dell'anziano maestro di musica, insieme a tutto il fascicolo riguardante i rapporti assolutamente burrascosi fra il segretario del fascio ed il podestà di Orsomarso, la regia prefettura di Cosenza investe la Compagnia di Paola della Legione territoriale dei Carabinieri Reali di Catanzaro che, con un rapporto molto circostanziato a firma del Comandante della Compagnia Capitano Rosario Gregorio, datato 27 luglio 1938, fa il punto della "situazione amministrativa e politica" di Orsomar-so e dello scontro politico che vi era in atto. In mento alla vicenda del maestro Atlante nel documento si legge' "Uno dei primi atti del Cerrito, d'accordo col Calvano, fu quello di sopprimere la banda del Dopolavoro, diretta dal maestro Nicola Atlante, ex maresciallo, capobanda della Regia Manna in pensione, per costituire una fanfara di giovani fascisti diretta da tal Valeriane Giuseppe, ex suonatore ambulante di violino e compare del Cerrito. Qui - continua il rapporto del Capitano Rosario Gregorio - non è il caso di entrare in merito alle decisioni prese circa lo scioglimento della banda e la costituzione della fanfara dei giovani fascisti, essendo provvedimenti approvati dalla Federazione provinciale fascista. Il maestro Atlante, intanto per tutelare i propri diritti si rivolse al magistrato competente per ottenere ciò che a suo avviso gli era dovuto. Ciò provoco le ire del Cerrito e del Calvano, i quali sguinzagliarono alcuni giovani fascisti per spiare le di lui mosse. Colta l'occasione di due o tre versi scurrili scritti dall'Atlante in famiglia in un momento di buon umore su un pezzo di carta contro il Valeriani, versi poi divulgati fuori, da giovani fascisti, allievi dell'Atlante, il Cerrito, istigato dal Cal-vano, propose che a carico del maestro venissero adottati provvedimenti di polizia, pur non riscontrando nei versi incriminati solo sciocchi e volgari, alcun cenno di offesa al partito ed alle istituzioni nazionali. L'Atlante è un settantenne innocuo, anche se qualche volta ecceda nel bere. La proposta del segretario politico del 23 marzo u. s. - conclude il capitano dei Carabinieri reali - diretta al podestà di Orsomarso fu una montatura e denota in lui poca serietà e scarso equilibrio. Con tali modi di procedere, il Cerrito e il Calvano in particolare, si resero ben presto invisi alla popolazione, tanto che un bel giorno nell'abitato di Orsomarso ignoti scrissero su alcune strisce di carta le seguenti frasi "Mandate via il maestro Calvano altrimenti saranno guai". Questi, difatti, non per imposizione di terzi, ma perché aveva compreso di non godere la stima del paese, nell'aprile u.s. lasciò volontariamente l'incarico provvisorio di insegnante, allontanandosi dal paese.
Privato dei malefici consigli del Calvano, il Cerrito avrebbe potuto continuare con maggiore serenità a svolgere le proprie funzioni di segretario del fascio, ma cosi non fu".
Era sicuramente a questi avvenimenti che si riferiva nel suo racconto Vittorio Di Leone quando, con grande sofferenza, parlava della "politica" come causa principale della distruzione dell'esperienza della prima banda musicale che li aveva visti tutti protagonisti, insieme al maestro Atlante. La documentazione esistente presso l'archivio di Cosenza ci riserva una mole enorme di notizie, lettere, fascicoli, ricorsi anonimi (antico e brutto vizio degli orsomarsesi) e tante altre storie che noi di Abystron cercheremo di ricostruire, non per riaprire vecchie ferite, ma unicamente per capire cosa è stato per Orsomarso anche quel periodo storico del Novecento.
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