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Divagazioni estive nelle calde notti d'agosto

ORSOMARSO - Tutti in piazza Moro la sera a godersi una rinfrancante frescura, dopo giornate trascorse a boccheggiare a causa di una temperatura che si aggira e supera i quaranta gradi. È questa l’atmosfera che si coglie ogni sera a Orsomarso, dove dalle dieci in poi ragazzi, giovani e adulti si ritrovano al Ponte del mulino e nei pressi dell’Abbeveratoio dove spira quella brezza “divina” che ha un effetto immediato, agendo come eccezionale antidoto allo stress e ai disagi accumulati durante un’intera giornata di calura opprimente.
Si tratta di un mutamento che si percepisce e si coglie a vista, nello sguardo delle persone che man mano diventa più luminoso ed aperto, nella maggiore loquacità e nelle risate che animano i gruppi, nell’allegro vociare dei bambini che si rincorrono improvvisando giochi sotto gli sguardi tranquilli dei loro genitori, mentre i neonati nelle carrozzine si abbandonano in un profondo sonno ristoratore.
È questa Orsomarso nelle serate di caldo ferragostano, quando accoglie anche frotte di visitatori che quasi fuggono dall’atmosfera irrespirabile della costa. Com’è successo ieri sera intorno alle ventitré con l’arrivo di gruppi di amici di Scalea, di Santa Domenica Talao e di Santa Maria del Cedro che hanno confessato candidamente di aver preso la decisione al momento, il tempo di mettersi in macchina e prendere la strada di Orsomarso, dove hanno trovato la cosa più naturale di questo mondo, l’acqua fresca della vecchia fontana dell’abbeveratoio e l’accoglienza cordiale di tanti orsomarsesi. Un paese magico anche per questo.
Da riscoprire in una dimensione completamente diversa, quando lo spettacolo è rappresentato dal fatto che non produce alcun clamore, rumore o altro ancora, ma la semplicità e la naturalezza di ritrovare il piacere e il gusto di qualcosa che conoscevi e che pensavi di aver definitivamente perduto. Che riscopri improvvisamente attraverso una sensazione dolcissima e vivificante.
21/08/2006
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