ORSOMARSO – Dopo appena due giorni dalla ripresa delle attività didattiche, per ragazzi e bambini delle scuole di Orsomarso è in arrivo una insperata, quanto gradita, ripresa delle vacanze. È di ieri infatti la comunicazione del Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Verbicaro, Biagio Cirimele, con la quale si dà notizia alle famiglie della sospensione delle attività didattiche a causa della chiusura al transito della strada di accesso.
Provvedimento, quest’ultimo, adottato con apposita ordinanza sindacale del 30 dicembre scorso che stabiliva l’interruzione del transito veicolare da lunedì 10 gennaio a giovedì 13 gennaio, dalle ore 8.00 alle 13 e dalle 14.00 alle 17.00; tutto ciò per consentire l’avvio dei lavori di allargamento della strada provinciale di accesso al paese, eseguiti dall’Amministrazione provinciale di Cosenza.
Il luogo interessato all’intervento si trova proprio a circa 800 metri dal centro abitato e già nel mese di maggio dello scorso anno era stato oggetto di lavori urgenti a causa di un improvviso smottamento a valle della carreggiata che aveva obbligato l’Ente Provincia, proprietaria della strada di collegamento con i paesi costieri, all’adozione di misure straordinarie per eliminare lo stato di pericolo esistente.
I lavori che saranno avviati lunedì mattina, erano già stati programmati precedentemente e serviranno per sistemare in modo definitivo la viabilità di accesso all’abitato di Orsomarso, in un punto in cui la carreggiata era particolarmente stretta e pericolosa per la circolazione degli autoveicoli. Non sono mancate le reazioni in paese sia rispetto al provvedimento di chiusura della strada, che per quanto riguarda la sospensione delle attività didattiche nelle scuole.
Da una parte si è tornati a sollecitare il Comune a trovare soluzioni alternative rispetto all’unica strada esistente, dall’altra invece alcuni genitori hanno protestato sostenendo che organizzando in modo diverso gli orari di chiusura della strada, si sarebbe potuto evitare la sospensione delle attività didattiche, lasciando a casa i bambini per altri 4 giorni.
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