COSENZA - La conoscenza condivisa, il seminario formativo organizzato dall'Associazione Nazionale Docenti e svoltosi il 15 febbraio 2019 nel Salone degli specchi della Provincia di Cosenza, ha rappresentato un momento di grande interesse e di importanza fondamentale, un vero e proprio punto di svolta nel dibattito politico-culturale che si sta svolgendo in tutta Italia relativamente al processo di riforma della scuola, con particolare riferimento alla cosiddetta questione dell'Autonomia differenziata, nota anche come regionalizzazione.
I lavori, dopo i saluti istituzionali del presidente della Provincia di Cosenza e dell'Assessore alla Cultura e Istruzione dell'Amministrazione cittadina, si sono svolti ad un ritmo serrato secondo l'ormai consolidato strumento dei workshop che, in modo sempre puntuale e preciso, sono riusciti ad andare immediatamente al cuore dei problemi. sviluppandoli in ogni aspetto.
Il primo workshop è stato incentrato sul concetto di condivisione e corresponsabilità, come momento imprescindibile di evoluzione in senso democratico della conoscenza e quindi della scuola, come centro e parte di quel complesso di organi che formano la Costituzione e attraverso i quali la politica si trasforma in diritto. Un modello di scuola autenticamente democratica in cui siano salvaguardate l'autonomia professionale degli insegnanti, la libertà di insegnamento e la piena partecipazione al governo democratico dell'Italia. Coordinato da Lucio Ficara di Tecnica della Scuola, gli interventi hanno coinvolto il presidente AND Francesco Greco il quale ha ripreso e rilanciato il Progetto di Legge 4121 del 25 febbraio 2011, elaborato su iniziativa dell'associazione e incentrato su un nuovo concetto di governance della scuola in senso democratico, il cui cardine è la figura del preside elettivo e a tempo unitamente ad una nuova idea di sviluppo della carriera docente. Una proposta in netto contrasto con quanto avvenuto nel nostro Paese negli ultimi venti anni in cui l'attribuzione dell'autonomia alle scuole si colloca nel quadro di un generale intervento legislativo che ha interessato la pubblica amministrazione, un'autonomia scolastica basata, tuttavia, su aspetti organizzativi e gestionali culminati nella definizione di una dirigenza scolastica di tipo burocratico, sempre più lontana dalla comunità professionale dei docenti e dal processo di insegnamento-apprendimento che si svolge nelle scuole.
Gli interventi di Mario Caligiuri, docente Unical di Pedagogia della comunicazione e di Giuseppe Bagni, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, sono stati rivolti all'approfondimento della complessità dei saperi contemporanei, per una scuola basata sulla condivisione degli stessi e sul nesso tra scuola e democrazia. In particolare, Giuseppe Bagni ha ripreso ed approfondito il modello democratico di scuola, capace di svolgere un ruolo di coscienza critica nella società.
Coordinato da Roberta Corbo, il secondo workshop (con gli interventi di Angelo Paletta docente di Public management dell'Università di Bologna; di Paolo Bruttini, esperto e consulente in sviluppo della leadership; Alberto Carraro, esperto di psicologia sociale analitica e di Guido Zaccarelli, autore del libro "La conoscenza condivisa") ha approfondito il tema delle evidenze internazionali di modelli di scuole efficaci e dei limiti dell'attuale sistema organizzativo delle nostre scuole, caratterizzato da una strutturazione sostanzialmente centrata sul ruolo assorbente di ogni decisione nelle mani del capo di istituto. Un'impostazione completamente superata dalla stessa organizzazione più spiccatamente aziendale, nella quale ormai le decisioni si basano sulla condivisione e su forme organizzative orizzontali; in un orizzonte di corresponsabilità e motivazione come cuore di un modus operandi proprio di una comunità professionale, dove ognuno, alla pari, è impegnato verso un traguardo comune, che nel caso della scuola è il successo formativo degli studenti.
L'ultimo workshop del seminario ha scandagliato quelli che sono gli aspetti giuridici che hanno portato all'attuale evoluzione organizzativa del mondo della scuola e dell'università. Un workshop assolutamente tecnico al quale hanno preso parte i docenti Unical Guerino D'Ignazio e Walter Nocito. Il primo si è occupato del rapporto scuola-università, ormai sempre più caratterizzati da modelli organizzativi piramidali, che tendono ad accentrare ruoli e funzioni, nel caso delle scuole, negli estesi poteri riconosciuti al capo di istituto, mentre in quello dell'università nei maggiori poteri gestionali dei rettori e dei consigli di amministrazione. Per quanto riguarda invece il professor Walter Nocito, il suo intervento ha delineato il processo di attribuzione alle scuole dell'autonomia scolastica e della dirigenza d'istituto, che ha comportato un reale cambio del paradigma organizzativo in senso marcatamente verticistico.
Il vivace confronto che si è sviluppato alla ripresa pomeridiana dei lavori, che ha coinvolto gran parte dei rappresentanti dei sindacati della scuola, ha colto pienamente il nodo centrale del problema della volontà del Governo di arrivare al più presto alla cosiddetta autonomia differenziata. Una prospettiva che ha visto la netta opposizione della quasi totalità dei presenti i quali hanno lanciato un messaggio forte e chiaro di contrarietà, con un appello unitario ad intraprendere ogni azione per scongiurare questo disegno che, è stato detto, mette a rischio l'esistenza stessa della scuola pubblica per come è stata elaborata è definita dalla Costituzione italiana.
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