EVENTI - "Che cos'è la giustizia?" è il titolo della IV edizione dell'evento annuale promosso da Sulleregole, l'associazione di promozione sociale fondata da Gherardo Colombo nel 2010 con l'obiettivo di stimolare, in particolare tra le nuove generazioni, la riflessione sul senso della giustizia e sul rispetto della legalità sanciti dalla Costituzione.
L'appuntamento trasmesso il 18 novembre 2016 in diretta satellitare dalla Fabbrica del Vapore di Milano, ha proposto un'approfondita esplorazione di questioni molto complesse e affascinanti: "Giustizia è rispetto delle regole o qualche cosa di più e magari di diverso? Giustizia è un termine ambiguo? C'è giustizia? Cosa fare perché ci sia? Imporre la sofferenza è giustizia? La giustizia con la minuscola cos'è? A cosa serve? Come dovrebbe essere la giustizia per servire?"
Un confronto dialettico molto interessante e vivace, ricco di domande e sollecitazioni da parte degli studenti intervenuti in tempo reale attraverso i social.
"Dopo aver lasciato la magistratura - spiega Gherardo Colombo - ho incontrato oltre quattrocentomila studenti di ogni parte d'Italia per dialogare con loro di legalità e del rapporto di ognuno di noi con le regole. Con l'Associazione Sulleregole abbiamo quindi pensato a promuovere grandi eventi nazionali per incontrare, in un solo giorno, il più alto numero di studenti. Nelle prime 3 edizioni sono stati oltre 60.000 i ragazzi, provenienti da tutte le regioni d'Italia che hanno partecipato all'evento e che hanno interagito con noi, chi dal vivo e chi in diretta dai cinema, inviandoci migliaia di domande via social network".
L'evento è stato seguito da oltre 20.000 tra studenti e docenti di 239 Istituti scolastici in collegamento da 111 cinema di ogni parte d'Italia.
"Per molti - ha dichiarato Gherardo Colombo - giustizia equivale a punizione. Questa giustizia, ossia quella secondo cui qualcuno comanda e altri obbediscono, è la giustizia per cui chi sbaglia dev'essere punito, piuttosto che essere accompagnato a non sbagliare più. È retribuzione del male con il male. Questa giustizia provoca discriminazione, risponde al conflitto dipendente dalla trasgressione con il conflitto causato dall'esclusione". La risposta, secondo l'ex magistrato, è tutta incentrata sull'educazione: "Non può che essere la conoscenza il nostro punto di partenza. Chi conosce può scegliere, e chi sceglie è libero, e solo chi è libero può raggiungere gli scopi che si prefigge, realizzarsi, cercare la felicità. Ma anche assumersi le proprie responsabilità, inscindibili dalla libertà, praticare la giustizia e realizzare una società migliore. La Giustizia dovrebbe fondarsi sul reciproco riconoscimento e significare alleanza".
Insomma, una giustizia fondata sulla cultura della prevenzione, della responsabilità, del senso civico del bene comune, della partecipazione attiva e solidale.
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