SANTA DOMENICA TALAO – Ancora un violento nubifragio e, nuovamente, allagamenti, disagi e danni un po’ dovunque in tutto il comprensorio dell’alto Tirreno. Un’intera cedriera con oltre quattrocento piante è stata letteralmente inondata dalla piena del torrente Sant’angelo il cui corso proviene dai monti del comune di Santa Domenica Talao, ne lambisce il centro abitato e poi, attraverso un percorso profondamente scavato nel terreno, tortuoso e in forte pendenza, giunge al piano dove, all’altezza della strada provinciale, la ex SS 18, entra nel territorio di Scalea per poi gettarsi nel fiume Lao a un paio di chilometri dal mar Tirreno.
A causa dell’enorme quantità di pioggia che intorno alle undici di ieri mattina si è rovesciata sulla zona in appena mezz’ora, il torrente che è tradizionalmente tranquillo e presenta una portata di piccola entità soltanto durante l’autunno e l’inverno, è improvvisamente ingrossato e si è trasformato in una piena impetuosa che ha riempito completamente il letto delimitato da argini di cemento che sono stati realizzati negli anni scorsi dal Consorzio di bonifica Valle del Lao. In alcuni punti del corso, proprio nella zona del ponte di attraversamento della strada provinciale la piena, probabilmente ostacolata dalla folta vegetazione e altro materiale presente nel letto, ha esondato finendo per allagare i terreni circostanti ricoprendoli completamente con uno strato di acqua fangosa di colore rossastro.
Preoccupati per quanto stava avvenendo i numerosi cittadini che abitano in quella contrada hanno dato l’allarme che è stato raccolto sia dai vigili del fuoco di Scalea che da personale dipendente del comune di Santa Domenica Talao mentre, successivamente, sono intervenuti anche alcuni tecnici del ‘’Valle Lao’’. Dopo un paio d’ore, grazie anche al fatto che la pioggia è cessata, il livello della piena si è abbassato e l’allarme è, almeno in parte, rientrato. Tuttavia già nel corso della mattinata si cominciavano a fare i conti dei danni all’agricoltura, soprattutto è apparso particolarmente preoccupato Raffaele De Lorenzo, il proprietario della cedriera rimasta per alcune ore completamente a mollo nella piena del torrente.
Un impianto di oltre quattrocento piante appena entrato in produzione, tiene a precisare l’agricoltore, che rischia di morire proprio quando, dopo un paziente ed attento lavoro fatto di continue cure, stava cominciando a dare i primi frutti. Al momento De Lorenzo non indica una stima precisa dei danni subiti, che però potrebbero essere davvero rilevanti qualora le piante di cedro, come appare probabile, dovessero subire un danno irreversibile dalle infiltrazioni delle acque della piena.
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