Nave dei veleni: la "beffa" del ministro dell'Ambiente: Dai VAS Calabria riceviamo e pubblichiamo.
CETRARO - Sulla vicenda del ritrovamento del relitto nel Tirreno cosentino finora abbiamo visto abbastanza scetticismo e diffidenza da parte delle persone, loro malgrado, coinvolte. Atteggiamento probabilmente giustificato dalla scarsa fiducia sulla volontà governativa di risolvere davvero le questioni legate all'affondamento da parte della criminalità delle navi dei veleni. Tuttavia approfittare della sostanziale apatia è un atto inaccettabile che nessuno dovrebbe mai materializzare. Invece è ciò che, purtroppo, fa il ministro dell'Ambiente che limita tutto il proprio impegno all'invio della nave Astrea dell'Ispra (istituto superiore per la ricerca ambientale), i cui tecnici dovrebbero effettuare le necessarie analisi su pesci e oggetti che stanno attorno al relitto. L'esame della fauna ittica potrebbe già evidenziare eventuali presenze di sostanze tossiche. Ma, secondo gli esperti, ciò non toglie che anche in assenza di riscontri sui pesci la nave possa contenere sostanze tossiche. Occorreranno ricerche approfondite e questo non avverrà certo nel termine di qualche settimana.
Perciò la situazione richiederebbe la messa a punto di una strategia comune per affrontare davvero tutte le questioni poste dal ritrovamento del relitto, tenendo conto che la regione è senza mezzi e non è titolare delle necessarie competenze per la messa in sicurezza e la bonifica del sito presso il quale sarebbe già stato rilevato un livello di radioattività al di sopra dei parametri normativi. A fronte delle incontestabili esigenze, il ministero si è impegnato per la "caratterizzazione" a terra mediante indagini ed analisi da realizzare in collaborazione con l'Arpacal nonché con l'intervento a mare della nave Astrea dell'Ispra, specificamente attrezzata per le rilevazioni di inquinamento marino, per effettuare i rilevamenti su ogni tipo di campione in grado di fornire informazioni sulle tipologie e la diffusione degli inquinanti contenuti nei bidoni della stiva della nave affondata. Tuttavia ciò rimane un impegno molto generico se si tiene conto che la magistratura in Calabria da anni è a conoscenza di alcuni affondamenti sospetti di navi con rifiuti pericolosi e tossici alle cui indagini non sono mai state forniti i mezzi, le risorse e gli strumenti necessari per scoprire la verità. In questi giorni sono arrivati i ricercatori dell'Ispra ed abbiamo scoperto che il ministero ha inviato una task-force costituita prevalentemente da precari ovvero da esperti che hanno già in tasca il licenziamento come gli stessi hanno denunciato in una loro assemblea.
In buona sostanza, il ministro si sta facendo "beffa" delle aspettative della popolazione inviando per effettuare i controlli sulla nave dei veleni una squadra di tecnici precari che, nonostante il loro impegno, potranno effettuare un indagine semplicemente precaria. Davvero troppo poco per la gravità del caso! Ciò non vuol dire che la squadra dei precari dovrà effettuare i controlli e le verificare con celerità ma non portare mai a termine le analisi se il relitto rinvenuto sia carico di scorie nucleari e rifiuti tossici e nocivi. E pensare che il governo e le istituzioni locali hanno accreditato l'intervento dell'Ispra come decisivo per capirne di più. Anzi il ministero dell'Ambiente ha vantato a livello mediatico il suo intervento tempestivo. Ci pare che vi sia una bella distanza tra realtà e propaganda perché senza investimenti e possibilità di continuare l'attività gli esperti difficilmente saranno in grado di catturare i pesci che servono per rilevare la presenza di radioattività e azionare le benne per campionare i sedimenti sul fondo marino.
Proprio i limiti negli interventi che l'Astrea potrà attuare rendono chiaro che, nonostante l'alta professionalità e competenza dei ricercatori Ispra, il loro intervento in questo momento, senza fondi e personale adeguato, è una foglia di fico che copre l'impossibilità di un vero intervento di bonifica nell'area, almeno in tempi brevi. Non vi sono dubbi che il governo, rispetto alla gravità del caso, sottovaluta la situazione emersa nel Tirreno cosentino dopo il ritrovamento del relitto. E' inconcepibile che il consiglio dei ministri non si sia ancora occupato di questa emergenza nonostante siano state reiterate le richieste di incontri sostenute anche dalla mobilitazione dei sindaci.
Allora questa incomprensibile sottovalutazione della situazione dovrà trovare almeno una risposta a livello comunitario in considerazione dell'attenzione già dimostrata dal commissario all'ambiente. Stante il quadro che si è delineato le popolazioni, non solo locali, devono da subito mettere in atto ogni iniziativa utile e, insieme all'opinione pubblica, far pressione sul governo nazionale. Siamo convinti che questa opera di sensibilizzazione, in uno stato democratico, passa attraverso la preparazione e realizzazione di una grande manifestazione pubblica nazionale da tenere al più presto a Cetraro anche per correggere la "stangata" mediatica inferta a tutto il territorio che richiama e "affibbia" una qualche complicità locale.
VAS CALABRIA - Coordinamento regionale - Cetraro, lì 23/09/2009
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