PAPASIDERO - I Lavori di restauro e ridipintura del Santuario di Maria SS. di Costantinopoli in Papasidero, che è incastonato nelle gole del Fiume Lao, hanno provocato una polemica presa di posizione del gruppo consiliare Arcobaleno e di numerosi cittadini che hanno manifestato tutto il proprio disappunto per il modo in cui questi sono stati portati a termine.
Interpretando questo sentire comune gli esponenti della minoranza hanno così deciso di prendere l’iniziativa scrivendo una missiva corredata di documentazione fotografica che hanno inviato al vescovo della Diocesi San Marco – Scalea, al Presidente della commissione Arte sacra della medesima diocesi, Al Coordinatore Regionale Commissione Arte sacra, al Presidente Ente Parco Pollino, Sovrintendenza Beni architettonici della Provincia di Cosenza, al parroco e al sindaco di Papasidero, al Prefetto di Cosenza, agli assessori provinciale e regionale ai Beni culturali e alle agenzie di informazione.
Il campanile dopo il restauro
“Il Gruppo consiliare Arcobaleno del comune di Papasidero – si legge nella lettera – segnala quanto accade con i lavori di restauro/ridipintura del Santuario in oggetto. Come mostra in modo eloquente la foto allegata e la comparazione della medesima con quella anteriore agli interventi, detti lavori relativi al campanile sono stati disposti modificando la colorazione e anche in contrasto con il contesto ambientale. Il risultato ottenuto è un effetto giocattolo. Con la presente, si richiede a chi di competenza di intervenire per una revisione dell’operazione effettuata e una verifica di quella prevista per tutta la parte esterna del complesso chiesastico. I lavori eseguiti – affermano inoltre i consiglieri – sono mortificanti, a parere degli scriventi, sia del buon senso estetico che della sensibilità religiosa, nonché incoerenti con la storia sociale e culturale della Calabria”.