ORSOMARSO – Cresce ad Orsomarso la preoccupazione per il progetto di captazione delle acque del fiume Argentino per la costruzione di una nuova centrale idroelettrica.
Si tratta di un vero e proprio allarme scattato all’indomani dell’affissione all’albo del Comune e nelle bacheche pubbliche dell’ordinanza della Regione Calabria, Dipartimento Lavori pubblici ed acque, Servizio difesa idraulica area Calabria settentrionale, con la quale scattano i termini per l’avvio delle procedure che dovrebbero portare all’inizio dei lavori per la realizzazione di due nuove centrali utilizzando parte delle acque del fiume Argentino e del fiume Lao. Di fronte alla perentorietà delle scadenze, 15 giorni per proporre una valida opposizione progettuale contro la domanda di captazione sul fiume Argentino e 25 per quella del Lao, è scattata immediatamente la reazione di alcune associazioni ambientalistiche, culturali e di promozione sociali che operano nei paesi interessati o che, come nel caso di diversi sodalizi, praticano ormai da tempo il rafting con notevole successo.
Ad Orsomarso su iniziativa dell’associazione La Scossa è stato dato vita ad un comitato civico spontaneo che ha avviato una raccolta di firme ed ha già allo studio una serie ulteriore di iniziative tendenti a bloccare sul nascere quello che viene visto come un colpo mortale all’ecosistema ed alla economia turistica della valle del fiume Argentino, il cui valore e specificità dal punto di vista naturalistico e ambientale è stato già da tempo riconosciuto con l’istituzione della Riserva naturale orientata, l’inserimento nel perimetro del Parco nazionale del Pollino e con una Direttiva della Comunità Europea che l’ha dichiarata Sito di interesse comunitario.
Nel dettaglio il progetto, che è stato presentato da una impresa privata, per Orsomarso prevede la realizzazione delle opere di captazione di 640 litri al secondo di acqua del fiume Argentino in località Pantagnoli, nel cuore della riserva e in zona 1 del parco, che verrebbe poi restituita al letto del fiume una quindicina di chilometri più a valle, nei pressi del centro abitato. Considerato che la portata media dell’Argentino è di 800 litri al secondo, una presa d’acqua di tal genere, protestano i promotori del comitato, “lascerebbe praticamente a secco la maggior parte del fiume con un danno incalcolabile per la flora e la fauna, in particolare il capriolo autoctono dei monti di Orsomarso, e non ultime, per le attività commerciali esistenti”.
Dal canto suo l’Amministrazione comunale, tramite l’assessore al Territorio, ha preannunciato la propria posizione contraria che verrà assunta formalmente in una prossima riunione del Consiglio comunale.