«Qualcuno scrivendomi, mi ha insistentemente chiesto cosa penso di fare per il referendum di domenica prossima. Sapete che non è mia abitudine cercare nemmeno lontanamente di influenzare la coscienza degli "elettori", che, ricevendo il certificato elettorale sono ritenuti idonei a votare responsabilmente e secondo coscienza.
Questa volta però non è come con le elezioni di candidati politici, per i quali invano mi chiedereste il parere. Questa volta si tratta di qualcosa che ha a che fare con la vita umana (sebbene nel suo primo affacciarsi al mondo) come iniziale progetto, che è tutto da rispettare, da non manomettere, né da sopprimere. Perciò avete già capito: ritengo che la vita anche in questo stadio iniziale vada tutelata e pertanto che sia meglio una legge - seppure imperfetta e da alcuni propagandata a scopi elettoralistici: non sono un ingenuo - che una permissività che sempre più dilati l'arroganza dei "grandi", grandi come adulti e grandi perché coscienti di una falsa e controproducente onnipotenza della scienza.
Sì, coloro che ora dicono di difendere la vita, sarebbe meglio che la difendessero anche quando si tratta di votare la guerra in Iraq e altrove. Invano ci aspettiamo che la difendano nei poveri Cristi emigrati e vilipesi, mentre dicono di difendere i simboli religiosi, ma solo quelli (mi riferisco alla Lega, ma non solo ad essa). Sarebbe bene che difendessero la vita adulta oltre che quella dell'embrione, quando ancora invece invocano la pena di morte, o firmano trattati di forniture militari in paesi poveri che alimentano non di pane e medicine, ma di armi e di odi e rivalità tribali, per tenere accesi i conflitti e smerciare le stesse armi... Ma tant'è.
Distinguendomi nettamente da loro, penso tuttavia che oggettivamente la legge da loro approvata, seppure per ingraziarsi i cattolici e soprattutto la gerarchia ecclesiastica, sia meglio che l'arbitrio in un campo così delicato e così importante. La conseguenza sarebbe andare a votare "no", perché la legge sia mantenuta, per mandare un messaggio forte nel senso della difesa della vita. Ma non è così. A conti fatti, la possibilità di conseguire quest'obiettivo è più alta nel non andare a votare. Perciò non andrò a votare.
Non mi dicano per favore che questo è un trucco, proprio loro, i politici che in materia di trucchi sono maestri insuperati e insuperati. Proprio loro che hanno invitato a disertare i seggi quando si trattava di limitare la pubblicità in televisione, o di proibire la caccia oppure la costruzione di centrali nucleari.
Da più parti, da destra e sinistra, l'invito all'astensione è sempre venuto, a seconda delle convenienze e dei loro calcoli politici, e ora invece si scandalizzano e qualcuno addirittura minaccia sanzioni penali contro ministri di culto sol perché si manifestano propensi all'astensione. Ecco ve l'ho detto.
Resta tra le tante domande - come immagino - ancora la domanda sulla scienza che resterebbe "bloccata", perché così non si consentirebbero interventi sulle cellule staminali.
Non è così e tutti ormai riconoscono che la famosa scienza può progredire anche solo intervenendo sulle cellule staminali ricavate dal cordone ombelicale o da altre parti del corpo».
Don Giovanni Mazzillo, Teologo