BELVEDERE MARITTIMO – Che la forzatura della porticina del tabernacolo e il trafugamento della pisside con le ostie consacrate, della chiesetta della Madonna di Pompei della Marina di Belvedere, avvenuto sabato 16 ottobre 2004, non fosse opera dei soliti mercanti di opere d’arte o di altro reliquiario religioso, era apparso subito molto verosimile. Già da tempo, infatti, sembra vi sia un filone di indagini molto consistenti indirizzate verso scenari inquietanti riconducibili al fenomeno delle messe nere e ad altre forme di pseudo religiosità che preoccupano non poco le autorità religiose della diocesi San Marco-Scalea.
Meno di due anni fa mons. Domenico Crusco aveva fatto sentire in proposito la propria voce attraverso uno scritto nel quale affrontava problemi che, nonostante ci si trovi nell’era della globalizzazione, della multimedialità e dello sviluppo legato all’uso delle autostrade telematiche, sembra siano in forte diffusione e raccolgano forme di adesione sempre più numerose, che spesso non trovano una convincente spiegazione razionale. Si tratta di forme di superstizione e di credenze popolari che portano tante persone ad affidarsi alle mani di santoni o stregoni di varia natura per tentare di affrontare e risolvere situazioni che investono la sfera privata, economica, familiare o affettiva di ciascuno.
Sembra vi sia un allarmante proliferare delle più diverse pratiche, gestite spesse volte da persone senza scrupoli, veri e propri esperti del crimine, che approfittano della buona fede e ingenuità di gente debole psicologicamente per attirarli in una rete che a poco a poco li avvolge completamente. Non a caso il vescovo della Diocesi di San Marco-Scalea si rivolgeva ai giovani per invitarli a fare molta attenzione nel distinguere l’autentico messaggio cristiano portato avanti dalla Chiesa attraverso i sacramenti, da tutte quelle forme di esercizio ‘’abusivo’’ di attività che sono assolutamente truffaldine e molto pericolose per la società.
Naturalmente non mancano gli episodi di degenerazione che a volte fanno sorridere, com’è il caso delle voci abbastanza incontrollate, che parlano di poveri sempliciotti che si sarebbero lasciati abbindolare dal solito santone di turno che li avrebbe fatti inginocchiare davanti ad una immagine sacra e giurare di dare il proprio voto a questo o quel candidato alle competizioni elettorali. Ancora più preoccupanti sono invece i rituali che riguardano tutto l’inquietante filone delle cosiddette messe nere, sulla cui diffusione vigila non solo l’autorità ecclesiastica, ma anche quella dello Stato.
Il trafugamento della pisside con le ostie consacrate dal tabernacolo della chiesetta di Belvedere Marittimo, pare porti proprio in questa direzione e va ad aggiungersi agli elementi di indagine già in possesso dei carabinieri della Compagnia di Scalea agli ordini del capitano Paolo Abrate.