PARCO DEL POLLINO – La Regione Basilicata ha revocato l’ordinanza emessa il 14 settembre scorso con la quale vietava la caccia, la pesca e la raccolta di funghi in una vasta area confinante anche con la Calabria, sulla quale erano stati riscontrati numerosi casi di animali morti perché colpiti dal carbonchio. Quindi, cessato allarme, almeno nella parte lucana. Tra i comuni colpiti, Castelluccio, Chiaromonte, Castelsaraceno, Episcopia, Fardella, Francavilla sul Sinni, Lauria, Moliterno, Rotonda, Latronico, Maratea, San Costantino Albanese, San Severino Lucano e Viggianello.
Ieri, alla luce degli ultimi controlli, il Presidente della Regione Basilicata ha revocato la precedente ordinanza interdittiva. D’ora in avanti, nelle zone prima dichiarate off limits, sarà possibile tornare a pescare e raccogliere funghi. Commenta Carlo Chiurazzi, assessore regionale alla Sicurezza della Basilicata:
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Grazie alla fattiva collaborazione dei sindaci e degli allevatori, che hanno prontamente aderito alla campagna di vaccinazioni, siamo riusciti a contenere la malattia, notevolmente pericolosa per gli animali e per l’uomo. I provvedimenti d’urgenza che abbiamo adottato, in pieno accordo con il Ministero della Salute ed il Centro di referenza per l’antrace, hanno permesso di scongiurare l’estensione dei focolai, soprattutto fra gli animali selvatici ed allo stato brado, e di vaccinare circa trentamila capi di bestiame».
Rientra dunque l’allarme carbonchio sul versante lucano del Parco del Pollino. In terra di Calabria, invece, continuano accertamenti e controlli ed è in corso anche un’inchiesta giudiziaria avviata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari.
Fonte: La Provincia cosentino del 16 ottobre ’04