ORSOMARSO - "Basta proclami e slogan!" Con questo sibillino titolo il Circolo Antonio Gramsci del Partito Democratico di Orsomarso torna sulla "questione caserma" e sul vivace dibattito in atto da tempo sia in paese che sui social e sugli altri media in generale. L'articolato documento diffuso nella giornata di oggi, domenica 22 dicembre 2019, ribadisce le posizioni espresse già in un recente comunicato stampa.
«L'argomento riguardante la Caserma dei Carabinieri, - scrivono gli esponenti del PD di Orsomarso - certamente non assilla i nostri pensieri, tuttavia merita di essere ripreso per alcune puntualizzazioni e valutazioni politiche. I rilievi da noi mossi, come si sa, partono dal fatto che riteniamo sbagliato concedere la sede comunale di proprietà per andarsene in affitto nei locali del Parco, e si basano, inoltre, sulla consultazione degli atti amministrativi prodotti al riguardo, che sono contraddittori e alquanto irregolari». Segue una puntuale cronistoria degli atti prodotti dall'Amministrazione guidata dal sindaco Antonio De Caprio a partire dal luglio 2015, quando la Giunta esecutiva deliberava la cessione gratuita della sede comunale, già destinata a Centro Operativo Comunale (C.O.C.) e oggetto di un intervento di ristrutturazione antisismica con un finanziamento della Regione Calabria. Si richiamano i successivi documenti prodotti, compreso un intervento del sindaco sul TGR Calabria, nei quali si riscontrano evidenti contraddizioni.
«Questo vagare tra evidenti contraddizioni e pressappochismo -sottolineano quelli del PD - è francamente stucchevole e si commenta da sé. Tuttavia, a riprova di ciò, vogliamo sottolineare che essendo stato evidenziato nella delibera di Consiglio Comunale (n. 24/2019) che "la Prefettura ha espressamente richiesto ai Comuni di rinvenire locali, anche privati, da adibire a Caserma", in sostanza ha fatto sapere che c'è la disponibilità a stipulare contratti di locazione con i privati, pertanto essendo la locale Caserma già in locazione in immobile privato, si tratta, tutt'al più, di confermare la locazione. Perché allora andare in televisione a dichiarare di rinunciare all'indennità per pagare il fitto della Caserma, sottolineando di sostituirsi allo Stato? La Prefettura non è attendibile? Che senso ha dichiarare in Consiglio Comunale di essere pronto a lottare anche un domani non essendo più amministratore pagando di tasca propria la locazione? Strana lotta (?!). La Caserma dei Carabinieri è considerata alla stregua di un qualsiasi circolo ricreativo che necessita di contributi liberali?»
«A questo punto - prosegue il documento - è utile ricordare che non è la prima volta che a Orsomarso si parla della chiusura della Caserma dei Carabinieri. All'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, l'Amministrazione Comunale di sinistra, guidata dalla nostra parte politica, si trovò ad affrontare questo problema e, a differenza di oggi, lo fece chiamando alle proprie responsabilità le istituzioni alle quali compete la gestione dell'ordine pubblico, rappresentando loro le peculiarità e i punti di debolezza del territorio comunale con circostanziata documentazione. Non mancò, sollecitata, la presa di posizione da parte di tutte le attività commerciali presenti nel Comune con la sottoscrizione di un dettagliato documento al riguardo. Se a distanza di circa quarant'anni la Caserma esiste significa che, a suo tempo, la questione fu affrontata nel modo giusto, rispettando e chiedendo di rispettare la legge, senza svendere alcunché, senza calarsi le braghe e senza annunciare inconcludenti lotte ai mulini a vento».
«Abbiamo dimostrato sul campo, in modo concreto, - concludono gli esponenti del Circolo PD di Orsomarso - da che parte siamo stati e tuttora stiamo. Si prenda questa strada e noi siamo pronti a fare la nostra parte. Criticare scelte ritenute sbagliate, far rilevare atti in contrasto con leggi e regolamenti, non significa affatto instaurare lotte, men che meno contro le persone. Significa semplicemente applicare le regole democratiche nate con la conquista della democrazia nel nostro Paese. Di questo ha bisogno la nostra comunità e questa è la strada che noi seguiremo».