ORSOMARSO - L'estate 2015 di Orsomarso, nel variegato panorama di iniziative musicali, aggregative, ludiche e gastronomico-ricreative, si arricchisce anche di un importante evento di tipo culturale. L'incontro con Francesco Bevilacqua, il noto intellettuale calabrese, scrittore, giornalista e fotografo naturalista, perfetto conoscitore del territorio calabrese e delle sue aree naturali protette, che sarà intervistato da Cosma Di Leone e Pio G. Sangiovanni.
L'evento si svolgerà nella riservata cornice di Piazza Paolo Giannini, nel centro storico di Orsomarso, domenica 9 agosto prossimo a partire dalle ore 19:30. Bevilacqua, raffinato intellettuale che integra perfettamente il linguaggio settoriale specifico, con una vasta cultura storico-letteraria e filosofico-scientifica, si soffermerà innanzitutto sulle sue più recenti opere pubblicate che stanno riscuotendo un notevole interesse nel pubblico, ben oltre l'ambito regionale. Si tratta di "Lettere meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria" (Rubbettino, 2015) e "Il parco nazionale del Pollino. Guida storico naturalistica ed escursionistica" (Rubbettino, 2014).
In Lettere meridiane, Francesco Bevilacqua, dopo anni di studi e di esplorazioni in lungo e in largo per la Calabria, ci offre la sua originale ipotesi interpretativa sulla Calabria e sui Calabresi e, nello stesso tempo, un catalogo ragionato di cento libri, tra narrativa, storia, geografia, scienze sociali, da leggere o consultare, per cercare di capire davvero perché Calabria (la regione "più a sud del Sud") e Calabresi sono come sono, al di là di ogni stereotipo, di ogni luogo comune, di ogni (auto)rappresentazione mediatica. Una Calabria sulla quale gravano pregiudizi atavici, derivanti dal brigantaggio e della criminalità organizzata. Ma che è anche terra di assistenzialismo, sprechi, arretratezza, sottosviluppo, malgoverno, omertà, indolenza, ignavia. Tra stereotipi e lamentazioni, il percorso bibliografico proposto da Bevilacqua presenta le due scuole di pensiero che si confrontano da anni: da una parte vi sono coloro che considerano la Calabria una terra irredimibile, in cui tutto è 'ndrangheta, malaffare, mala politica e suoi derivati; dall'altra quelli che considerano la Calabria vittima di secoli di malgoverno e propugnano, per reazione, una falsa retorica identitaria, rivendicando un autonomismo uguale e contrario a quello leghista.
La seconda è un'opera "monumentale", che rappresenta il massimo finora pubblicato per quanto riguarda il Parco nazionale del Pollino. Ad affermarlo è Fulco Pratesi, figura emblematica che ha contribuito a fare la storia dei parchi e delle politiche ambientali in Italia.
"Il Pollino, con i suoi oltre centottantamila ettari di estensione e con più di centosettantamila abitanti, è il più vasto, articolato e composito parco nazionale d'Europa. Un mondo fatto, innanzitutto, di forme variegate del paesaggio: panorami sconfinati, vette e crinali alpestri, boschi fitti, alberi monumentali, valli e conche ariose, gole strette ed incassate, canyon, cascate, laghi, monumenti di roccia. Ma composto anche da tanti e diversi massicci montuosi, da tante e diverse vallate. E poi i cinquantasei paesi, che cingono le sue montagne come un rosario. L'autore racconta il Pollino in tutte le sue sfaccettature, ne ripercorre la storia plurisecolare, ne descrive le bellezze, indica oltre centocinquanta percorsi a piedi per raggiungere gli angoli più suggestivi del parco, accompagna il lettore con consigli pratici, mostra, in oltre seicento fotografie, i luoghi in tutte le stagioni dell'anno, con ogni condizione atmosferica. Per offrire a chi voglia visitare e conoscere il parco uno strumento ricco e nello stesso tempo agevole. Ma anche per donare, agli stessi residenti, un compendio di memoria e bellezza, su un territorio, un ambiente, una grande comunità di natura e cultura da conservare, proteggere e valorizzare".