LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il messaggio biblico odierno è la ripresa del primo e fondamentale comandamento: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d'Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dèi di fronte a me» (Es 20,2-3). Lo troviamo anche nella prima lettura, che mette in risalto la scelta del re pagano Ciro da parte di Dio, per la realizzazione dei progetti che Dio stesso ha verso il suo popolo. Ciò prepara l'affermazione del brano evangelico, che va inteso in questo senso: «Restituite a Dio il suo primato e la sua divinità», entrambi attribuiti invece dai romani all'imperatore (Cesare), al quale va dato soltanto ciò che è di Cesare: le monete e il relativo apparato amministrativo. Anche il Salmo 95 (96) ribadisce che l'onore e la gloria spettano unicamente a Dio, al punto che solo davanti a lui bisogna prostrarsi in segno di adorazione, mentre era consuetudine diffusa prostrarsi davanti alle supreme autorità dell'epoca. Una consuetudine, che in qualche parte della Calabria sembrava essere stata adottata per qualche capo della mafia, e che, doverosamente e giustamente, è stata oggetto di drastici provvedimenti, fino alla soppressione di tutte le processioni pubbliche, al fine di evitare il pericolo che ciò potesse ancora succedere. In tal caso però il monito di Gesù sarebbe stato probabilmente questo: Restituite a Dio la sua gloria e all'uomo quella della Sua immagine, immagine violata e conculcata proprio dalla mafia e non di rado da regimi o singoli, oppressivi o comunque non rispettosi della dignità umana.
PREGHIERA
Tu che hai detto: «Dio abbatte i potenti dai troni
ed innalza gli umili, gli affamati li colma di beni
ed i ricchi a mani vuote rimanda»,
Tu, Maria, non ti sei inchinata
dinanzi a nessun potente del mondo
né allora né adesso.
Tu chiamasti Signore solo il tuo Dio,
che è il nostro,
e a Lui chiedesti persino ragione
del suo volerti per madre,
e anche a Tuo figlio chiedesti
perché si comportasse in quel modo ...
Madre e regina della liberazione da ogni idolatria
aiuta noi e l'intera Chiesa, ritenuta anch'essa
nel Tuo Figlio Tua figlia,
a non inchinarsi davanti ad alcuno, se non davanti
a quella croce sulla quale lo piangesti
vittima della prevaricazione assassina
ed espressione dell'amore più grande
che sia mai dato pensare:
l'amore di Dio, l'Amore che è Dio,
l'Unico che ci impegniamo a servire. Amen! (GM/19/10/14)
Isaia 45, 1-6: - «Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso... Per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c'è alcun altro, fuori di me non c'è dio; ti renderò pronto all'azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n'è altri».
Salmo 95 (96) - ... Date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri. Prostratevi al Signore nel suo atrio santo. Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra le genti: «Il Signore regna!». Egli giudica i popoli con rettitudine.
Vangelo di Matteo (22,15-21) - In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».