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La via maestra dell'agire e del fare opposta alla proclamazione dei discorsi non seguiti dai fatti

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso», così troviamo nella seconda lettura di oggi e su questa linea si poneva la testimonianza di don Biagio Russo, recentemente chiamato all'altra vita, dopo oltre 60 anni di servizio come Parroco nella comunità di Aieta. «Volete sapere il mio segreto? Quello grazie al quale ho coltivato tanta amicizia con gli altri?», ci chiedeva nella sua omelia nel 60° di ordinazione sacerdotale. Rispondeva lui stesso: «È semplice: ho considerato gli altri sempre migliori di me». Le sue parole tornano alla mente rileggendo anche il Vangelo di oggi, che mostra la via maestra dell'agire e del fare, sempre preferibile a quella delle proclamazione e dei discorsi non seguiti dai fatti. Sullo sfondo c'è il disagio di Gesù nel constatare indifferenza e ostilità da parte di coloro dai quali invece si aspettava ascolto e accoglienza. Erano pieni di belle parole e di pensieri "religiosi", tanto da ritenersi superiori a tutti gli altri, ma tutto ciò li faceva chiudere a qualsiasi proposta. Soprattutto a quella di rinnovare i propri pensieri e sentimenti, come chiedeva Gesù. Anche noi siamo invitati a considerare relative e provvisorie le nostre acquisite convinzioni, per aprirci alla novità di Dio e a dare seguito ai nuovi compiti ai quali egli ci chiama.

PREGHIERA
Si accenderà anche stasera
una luce sotto il pergolato dal quale
le foglie cadono sempre più numerose
e poco più in là come d'istinto
guarderò verso Aieta,
che sembra adagiata con due ali
di aquila non ancora riposte.
Cercherò con lo sguardo, mio buon
amico già andato,
la direzione di quella casa
dove sapere che eri presente
era già compagnia e sollievo
nelle passate sere d'autunno.
Poi però dovrò per forza
innalzare lo sguardo più in alto,
e tanto più sterminato
mi apparirà l'azzurro indorato
dalla sera che incalza
e allora forse arriverà un sussulto dell'anima,
e non saprò se sarai stato Tu o sarò stato io
a dire ancora una volta:
«Su, coraggio, riprendiamo il cammino!».(GM/28/09/14)

Filippesi (2, 1-5) - Fratelli, se c'è qualche consolazione in Cristo, se c'è qualche conforto, frutto della carità, se c'è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.

Vangelo di Matteo (21,28-32) In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

28/09/2014

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2014/26%5e-domenica-dell%27anno---2014-(a).aspx
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