LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Possiamo riassumere le parabole del Regno del Vangelo di oggi intorno all'idea portante della scoperta: sia l'agricoltore sia il mercante di perle scoprono qualcosa di estremamente prezioso, che cambia la loro vita. Per la rete gettata nel mare le cose sono più complesse. A calarla nell'acqua non è l'uomo, ma Gesù, passato qui tra noi a spargere il seme della Parola di Dio in ogni angolo della terra. Sarà lui alla fine a constatare che, tra i pesci catturati, alcuni non sono commestibili e perciò - si noti - li ributta nel mare. Ma se i pesci siamo noi uomini, siamo proprio noi a dover scoprire alla fine di essere stati afferrati da Dio e di averlo accettato oppure no. Tornano alla mente due ulteriori affermazioni di Gesù: quella rivolta a Pietro: "Sarai pescatore di uomini" e quella con cui egli constata tristemente che non tutti accolgono l'invito a seguirlo. Non assecondano l'inedita possibilità di una vita libera dalle ricchezze terrene e colma della gioia di chi ha trovato il tesoro che da sempre cercava e che era sepolto proprio dentro il suo cuore. Il discorso non è sul piano psicologico, ma su quello esistenziale. La scoperta di Dio non sempre, nemmeno oggi, è compresa come offerta reale di una vita felice. Troppe volte Dio è considerato un concorrente e il suo Regno una realtà che ci intristisce e mortifica. È un errore ancora diffuso, che impedisce di guardare oltre noi stessi e di accogliere con gioia la perla preziosa che ci viene gratuitamente donata.
Preghiera
La rete, sebbene invisibile, è distesa oramai
a catturare ogni uomo, in qualsiasi contrada si trovi.
Il Tuo Regno, Gesù, è un appello discreto eppure distinto
che chi si sofferma ad ascoltare se stesso non può non udire:
un altro dominio ha globalizzato e difende soltanto profitti
di ricchi e banchieri, speculatori e mercanti di armi...
Contro questo regno di miseria e di morte
ancora proclami che un altro mondo è possibile
già qui sulla terra.
Ma c'è qualcuno che ascolta?
Sì, c'è di sicuro, ma la sua voce non arriva ai megafoni
che plasmano cultura e futuro.
No, Ti preghiamo: un futuro
che lascia morire in silenzio i Tuoi poveri
né Tu né noi lo vogliamo,
perciò aiuta almeno quanti dicono di credere in Te
a credere finalmente in quel Regno
in cui Tu hai creduto e ancora più di noi Tu credi. Amen
(GM/27/07/14)
Dal salmo 118 - La mia parte è il Signore: ho deciso di osservare le tue parole. Bene per me è la legge della tua bocca, più di mille pezzi d'oro e d'argento. Il tuo amore sia la mia consolazione, secondo la promessa fatta al tuo servo. Venga a me la tua misericordia e io avrò vita, perché la tua legge è la mia delizia. Perciò amo i tuoi comandi, più dell'oro, dell'oro più fino. Per questo io considero retti tutti i tuoi precetti e odio ogni falso sentiero. Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti: per questo li custodisco. La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici.
Vangelo di Matteo (13,44-52) - In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».