ALTO TIRRENO COSENTINO - Sabato 11 gennaio 2014 presso la sala consiliare del Comune di Tortora si terrà una riunione promossa dal Comitato civico denominato "Passaggio a Nord-Ovest", costituitosi per lanciare la proposta di staccare i Comuni di Tortora, Aieta e Praia dalla Calabria ed aggregarli alla Regione Basilicata. All'incontro è stata annunciata la partecipazione degli amministratori dei comuni interessati e di alcuni rappresentanti della Provincia di Potenza.
In tempi di mobilità, globalizzazione e mondializzazione non deve né meravigliare, né sorprendere se in paesi e territori si assumano iniziative come quella di chiedere di staccarsi da una regione, alla quale storicamente si è appartenuti, per entrare a far parte di un'altra entità istituzionale di pari dignità il cui territorio corre contiguo con i propri lidi.
Le secessioni nella storia hanno riguardato gruppi politici, classi sociali, interi territori, per protestare, rifiutando la partecipazione alla normale vita politica, o per rivendicare autonomia in nome di una propria identità culturale, sociale, economica o etnica. Non sono lontani i clamori degli urlati e, spesso, rozzi proclami inneggianti ad improbabili identità padane, contro lo Stato Unitario italiano visto con la colorita espressione di "Roma ladrona". Tutte storie di cui si parla talvolta per riempire i vuoti delle conversazioni che languono, ma che hanno comunque segnato la vita di questi primi 150 anni dell'Italia unita. Nei rivolgimenti e nelle prese di posizione non mancano neanche le anacronistiche e antistoriche tendenze a ritorni di fiamma neoborboniche, pur senza omettere di sfrondare il racconto della Storia d'Italia di tutta la retorica sabauda o imperiale che l'ha condita, almeno nei suoi primi novant'anni di vita.
È a questo, e ad altro ancora, che ho pensato quando sono venuto a conoscenza dell'iniziativa che ha preso improvvisamente forza nelle ultime settimane nell'estremo nord della Calabria tirrenica e precisamente nei Comuni di Tortora, Aieta e Praia a Mare, i quali hanno deciso di incontrarsi per avviare le procedure che aprano l'iter che conduca alla secessione dalla Regione Calabria e alla contestuale "annessione", così è scritto, alla Regione Basilicata. Il "Passaggio a Nord-Ovest", questo l'efficace slogan che è stato lanciato da un comitato spontaneo che è cominciato a imperversare sui vari social network. L'idea, di per sé non è nuova. Alla base vi sono ragioni storiche, linguistiche, economiche e culturali che fin dall'antichità hanno reso omogeneo questo territorio, indicato da sempre, e per definizione, calabro-lucano. Di frequente si è parlato, ad esempio, di una Provincia che comprendesse l'area del Lagonegrese e Maratea in Basilicata e i comuni della Riviera dei Cedri, almeno fino al corso del fiume Lao, che ha segnato anch'esso, insieme al fiume Noce, il confine naturale fra la Calabria Citra e la Lucania.
Adesso, tuttavia, le cose sembra stiano assumendo connotazioni e caratteristiche differenti e meritano di essere prese un tantino di più sul serio. Non solo perché ad essere coinvolte sono direttamente le Amministrazioni comunali, ma soprattutto perché vi è una congiuntura tale, determinata, oltre che dalla gravissima crisi economica, da una sequenza di episodi che potrebbero segnare l'elemento di accelerazione e maturazione di un percorso, facendolo uscire dal novero del semplice fenomeno di costume. Si tratta dell'estremo processo di marginalizzazione di questo territorio, accentuatosi ancora di più negli ultimi decenni, che gli ha progressivamente fatto assumere le caratteristiche di una languida periferia, con sempre meno servizi e quindi diritti: chiusura dell'Ospedale pubblico, trasferimento del Tribunale, nessuna vera politica di riconversione e rilancio dei siti industriali esistenti, da parte degli enti sovracomunali, Regione Calabria in primis. Un lungo rosario di lamentazioni che potrebbe continuare, ad esempio, con la dissennata e generalizzata politica di smantellamento dei servizi di trasporto ferroviario e il parallelo aumento dei prezzi dei biglietti degli autobus di studenti e pendolari, che vedono aumentare vertiginosamente i costi e i disagi da sopportare.
Insomma, ci sono tutti gli ingredienti affinché l'invocato articolo 132 della Costituzione della Repubblica Italiana (che, tra l'altro, stabilisce che "Si può, con referendum e con legge della Repubblica, sentiti i Consigli regionali, consentire che Provincie e Comuni, che ne facciano richiesta, siano staccati da una Regione ed aggregati ad un'altra") possa trovare applicazione. La riunione in programma sabato 11 gennaio 2014 alle ore 19 presso la Sala consiliare del Comune di Tortora, alla quale è prevista la partecipazione dei rappresentanti dei tre Comuni interessati, della Provincia di Potenza e del Comitato civico appositamente costituitosi, dovrebbe servire a chiarirsi ulteriormente le idee e dare slancio alla petizione che punta a coinvolgere la maggioranza delle popolazioni interessate.
Il "Passaggio a Nord-Ovest, dunque, è un segnale che qualcosa si muove veramente nel senso di uno scatto di orgoglio e della rivendicazione di un nuovo protagonismo dal basso, contro vecchie e nuove logiche coloniali, o semplicemente l'estremo gesto dettato dalla disperazione?