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"Pronti siamo, preparati mai" ... di fronte alla "chiamata"

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Inizia la preparazione al Natale. È tempo di avvento. È tempo di aprire gli occhi e di tenerli aperti, secondo l'invito con cui si concludeva l'anno liturgico precedente. L'invito a vegliare ci viene rivolto direttamente da Gesù, nel Vangelo, ed è espresso con due verbi: vigilare, restando desti ed attenti (grēgoréo da cui il nome Gregorio) ed essere pronti e preparati (étoimoi). In realtà, se possiamo e dobbiamo essere sempre pronti, non sembra ci sia un momento in cui possiamo dire di essere preparati, vale a dire, degni di ciò che il Signore ci donerà in pienezza. Ricordo le parole della mia nonna Marianna, che diceva della sua prossima ultima "chiamata": «Pronti siamo, preparati mai». Come dunque potremo attrezzarci per ciò che stiamo per ricevere, senza merito e al di là delle nostre aspettative? Se l'avvento è ancora per molti un periodo dell'anno in cui, pur nell'attuale peggiorata situazione economica, si acquistano nuove forniture e si rinnova qualcosa del proprio abituale corredo (telefonini, elettrodomestici, ecc...), la lettera di Paolo ci indica un'attrezzatura ben superiore e che non costa niente. Niente dal punto di vista economico, ma certamente molto dal punto di vista morale ed esistenziale: attrezzarci con ciò che riceve luce e la riflette. È la rinnovata gioia del cuore, quella con cui iniziamo l'Avvento.

PREGHIERA
La notte è inoltrata,
ma Tu, Gesù, ci inviti a non dormire.
Dobbiamo restare svegli
come quando ci preparavamo
alla festa del giorno dopo.

E se fossimo nel sonno,
dobbiamo svegliarci ed iniziare con gli altri il cammino,
come quando la zampogna
dei nostri pellegrinaggi di paese
ci riconvocava dolce e struggente ben presto al mattino...

Era un suono cui non si poteva resistere,
e così, Ti preghiamo, sia suadente e forte
la Tua parola che ci chiama,
che ci chiama al nuovo giorno
per venire con Te
e camminare nella luce. Amen!
(GM/01/12/13)

Romani 13,11-14a - Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento di grazia (kairos): è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo l'attrezzatura (ta opla) della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

Matteo 24,37-44 - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta (parousìa) del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata. Vegliate dunque, perché - on sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo»

01/12/2013

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2013/1%5e-domenica-d%27avvento-a---2013-14.aspx
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