LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'anno liturgico volge al termine e con esso anche la lettura domenicale del Vangelo di Luca. A questo evangelista, che sottolinea la salvezza come gioia (vedi infanzia di Gesù) e come misericordia (fino alla salvezza del malfattore sulla croce, vedi domenica prossima), non è sfuggita l'importanza del quesito posto a Gesù dai suoi discepoli di allora e da quelli di ogni tempo: «Quando si realizzerà definitivamente la salvezza, operando l'ultimo ed irrevocabile discernimento tra il bene ed il male (cioè il giudizio)?». La risposta, tramandata nella tradizione orale e nei vangeli che hanno preceduto la redazione lucana (Marco e Matteo), può suonare vaga, ma non è così. È innanzi tutto un avvertimento: non lasciatevi ingannare da quelli che spacceranno il giudizio come imminente! Infatti c'è sempre gente che approfitta della paura della fine per instaurare una religione basata sull'angoscia. Il maestro inoltre non ci illude con fallaci promesse: seguirlo significa non ottenere applausi, ma qualche incomprensione e talora persino persecuzione. Infine, ci rassicura su due esiti fondamentali, che sono poi quelli decisivi: l'assistenza del suo Spirito e la salvezza della stessa nostra integrità spirituale, umana e cristiana. Insomma la salvezza di ciò che egli chiama "le vostre anime" (tas psychàs umōn). Due sole condizioni ci sono richieste: 1) conservare la fede (vedi 29^ domenica); 2) resistere al male con la nonviolenza (ypomonē, termine spesso reso con "pazienza", come anche in Lutero).
PREGHIERA
La sfera del sole indugia pochi istanti
e poi sola la barca resterà nel mare.
Guarderò la striscia di luce che si andrà spegnendo
mentre il cuore più forte chiamerà il Tuo nome.
Ti chiamerò Gesù-Salvezza, Gesù-Luce del mondo
e nel silenzio avvertirò la Tua Presenza.
Un altro giorno si spegne, pur restando vive
le Tue parole a farmi compagnia.
Su questa spiaggia arrivano come dal Tuo mondo
orme che il mare cancella ad una ad una.
Guarderò ancora andando verso casa
il buio già inoltrato tremulo di luci.
(GM/17/11/13)
Vangelo di Luca (21,5-19) - In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».