di MaurizioTiriticco
ITALIASCUOLA - Gentile Ministro! Mi permetto di segnalarLe quanto segue.
Con l'anno scolastico 2007/08, in seguito al varo del dm 139 del 22 agosto 2007, l'obbligo di istruzione decennale (varato con la legge 206/96, art. 1, comma 622) avrebbe dovuto interessare il primo anno dell'istruzione secondaria di secondo grado e, alla fine dell'anno scolastico 2008/09, avremmo dovuto avere le prime certificazioni delle competenze acquisite dagli studenti. Il condizionale è d'obbligo - amara ironia - perché di quelle prime certificazioni... neanche l'ombra, salvo rarissime eccezioni!
Il fatto è che al decreto 139/07 avrebbe dovuto seguire in tempi brevi il modello di certificazione! Ma il Miur ha varato l'atteso modello ben tre anni dopo, con il dm 9 del 27 gennaio 2010. Un modello, peraltro, mutilato in una sua parte essenziale. Infatti, il dm 139/07 indicava, oltre alle competenze culturali, ordinate in quattro assi pluridisciplinari (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e storico-sociale) otto competenze chiave per l'apprendimento permanente e l'esercizio della cittadinanza attiva, suggerite peraltro a tutti i Paesi membri dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 [1]. Ebbene! Nel tanto atteso modello di certificazione le otto competenze chiave, chiaramente descritte nel dm 139/07, sono scomparse! Vengono semplicemente citate in nota e tra parentesi in quanto, secondo il Miur, le competenze culturali "sono acquisite dallo studente con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza"! Il che è semplicemente assurdo! Non è detto che un soggetto "competente" sotto il profilo culturale, sia tale anche sotto il profilo civile e viceversa! Com'è noto, il commercialista mafioso si avvale delle sue competenze culturali per frodare il fisco, non davvero per fini civili! E non solo! Non certificare le competenze di cittadinanza significa anche disattendere a quanto indicato dalla citata Raccomandazione e a quanto si attendono i partner europei! Ciò in relazione alla mobilità sia degli studenti che dei lavoratori.
Comunque, la nostra certificazione, pur se carente a fronte delle attese nazionali e sovranazionali, risulta oltremodo necessaria per una serie di ragioni, per quanto riguarda sia la progettazione dei percorsi dei bienni dell'istruzione secondaria sia le prospettive future dei nostri studenti obbligati e certificati. Infatti, per quanto riguarda la progettazione che gli insegnanti delle istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione dovrebbero elaborare agli inizi del biennio, è doveroso ricordare che, nonostante i percorsi siano differenziati, liceali, tecnici e professionali, il dm 139/07 insiste sul fatto che "i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con gli assi culturali di riferimento, assicurano l'equivalenza formativa di tutti i percorsi". In altri termini, le "preoccupazioni maggiori" degli insegnanti del biennio dovrebbero vertere sugli assi pluridisciplinari più che sulle discipline specifiche in quanto tali. La cura degli insegnanti dei bienni dovrebbe essere duplice: adoperarsi perché i loro studenti maturino nel biennio le competenze richieste dall'obbligo di istruzione in forza dell'"equivalenza formativa di tutti i percorsi", e nel contempo orientarli perché perseverino nella scelta di percorso effettuata fin dall'ultimo anno della scuola media oppure operino una scelta diversa. Si renderebbero così nuovamente operative quelle "passerelle" di cui al lontano dm 323/99, poi di fatto insabbiato in seguito alla damnatio memoriae operata dal ciclone Moratti.
Va inoltre ricordato che con l'"Accordo per la referenziazione del sistema italiano delle qualifiche al Quadro Europeo delle Qualifiche, EQF, di cui alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2003", sottoscritto lo scorso 20 dicembre 2012, si è stabilito tra l'altro che il nostro obbligo di istruzione equivale al livello secondo dell'EQF, in cui figurano le seguenti definizioni: CONOSCENZE pratiche di base in un ambito di lavoro e di studio; ABILITA' cognitive e pratiche di base necessarie per utilizzare le informazioni rilevanti, al fine di svolgere compiti e risolvere problemi di routine utilizzando regole e strumenti semplici; COMPETENZE - lavorare o studiare, sotto una supervisione diretta, con una certa autonomia.
Pertanto, la certificazione delle competenze chiave di cittadinanza non possono assolutamente essere ignorate da una certificazione che abbia credito anche per circolare nei Paesi dell'UE. E, perché i nostri studenti raggiungano e acquisiscano tali competenze, occorre che il nostro "Sistema educativo di istruzione e formazione" si mobiliti fin dalla scuola primaria, se non dalla stessa scuola per l'infanzia. Nel nostro Paese, l'attuale annosa separazione tra un primo ciclo di istruzione e un secondo spezza di fatto quel curricolo verticale decennale che, invece, necessita assolutamente di una continuità senza rotture di sorta. E occorre anche pensare che il nostro attuale diploma di licenza media, equiparato al primo livello dell'EQF, non ha alcun valore, né formale né sostanziale, se non vede il proseguimento e il suo coronamento nella certificazione delle competenze di fine obbligo.
Gentile Ministro! Le problematiche che Le ho rappresentate e descritte non richiedono particolari interventi normativi che già esistono, ma solo un Suo forte e incisivo richiamo a che il nostro sistema di istruzione obbligatoria decennale, dopo 7 anni, ormai dal quel lontano 2007, cominci finalmente a funzionare!
Solo così il Miur, che Lei con tanta diligenza e intelligenza dirige, non evaderà più l'obbligo di istruzione! E non è una metafora!
[1] Le 8 competenze chiave, intese a favorire il pieno sviluppo della persona, sono così elencate: a) imparare ad imparare; progettare (la costruzione del Sé); b) comunicare; collaborare e partecipare; agire in modo autonomo e responsabile (corrette e significative relazioni del Sé con gli altri); c) risolvere problemi; individuare collegamenti e relazioni; acquisire e interpretare l'informazione (positive interazioni del Sé con la realtà naturale e sociale). Si veda l'allegato 2 al dm 139/07