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Noi risorgiamo ogni giorno di più

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Signore ... hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, / mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa».Questi versetti del Salmo 30 (enumerato come il 29° dalla Vulgata) suonano come una sintesi del tempo pasquale che si è concluso. Proprio in questa odierna domenica, in cui ricomincia la lettura ciclica dell'anno C. Nel racconto evangelico risuona la Buona Novella che Gesù è colui che può restituire la vita a noi tutti, come accade con il ragazzo morto, il figlio della vedova di Nain. Ma ciò che qui si realizza in tutta la sua concretezza, con noi funziona in maniera molto diversa. La "vita eterna", da noi ricevuta in forza della risurrezione di Gesù, non distrugge la nostra morte quotidiana che si nasconde dentro di noi e intorno a noi. Nella vita di tutti i giorni, impariamo non solo a vivere, ma anche a morire. E tuttavia in noi e nella nostra vita quotidiana è presente un'irresistibile contro-forza: la risurrezione di Cristo agisce sempre e continua ad avere i suoi effetti. Non solo abitiamo già anticipatamente "la terra della vita", ma la vita stessa - quella senza tempo e senza corruzione - abita in noi. È vero: non ha senso negare che noi moriamo ogni giorno di più. La buona notizia è che risorgiamo ogni giorno di più.

PREGHIERA

Due cortei vanno paralleli intorno a Nain, finché non s'incontrano. Il primo è quello che dal villaggio
porta il ragazzo morto figlio della vedova e l'altro, Gesù, è il tuo corteo,
con i tuoi discepoli, stanchi di cammino ma non di attingere da Te la speranza.

Tu guardi la vedova e il suo tesoro
umanamente perduto per sempre e ne provi compassione. Tu dici a tutti di fermarsi e chiami il ragazzo,
che dal suo lenzuolo, forse il più bello,
come è talora nei poveri: quello della sepoltura, si libera e frastornato si alza.

Ora non sono più due i cortei,
ma uno solo, che comincia a far festa:
il corteo della vita, rinata giovane e semplice,
povera e felice come sono ora quel ragazzo e la mamma che non sa se credere all'avvenuta morte
o alla rinascita di quel suo bambino.

Fa' rinascere ogni giorno anche noi dalle nostre tristezze, per avviarci
in corteo di gioia che cammina al tuo fianco!

Dal Salmo 29 (30) -Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato, / non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me. / Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi, / mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. // Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, / della sua santità celebrate il ricordo, / perché la sua collera dura un istante, / la sua bontà per tutta la vita. / Alla sera ospite è il pianto / e al mattino la gioia. // Ascolta, Signore, abbi pietà di me, / Signore, vieni in mio aiuto! / Hai mutato il mio lamento in danza, / Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Vangelo secondo Luca (7,11-17) - In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.

 

08/06/2013

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