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Ascoltare e acclamare: atteggiamenti fondamentali della nostra vita di risorti

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Ascoltare e acclamare possono ben riassumere due atteggiamenti fondamentali della nostra vita di risorti con Cristo. Ci invita ad entrambi il Salmo oggi proposto tra le letture, che ne indica anche il motivo e rimanda al brano evangelico: «Egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo». Gesù nel Vangelo mette espressamente in rapporto la conoscenza e l'ascolto. Presentandosi nell'immagine antica del pastore, utilizzata oltre che dalla Bibbia, anche dai grandi monarchi dell'antichità, egli fa saltare immediatamente l'ideologia dell'ubbidienza cieca e del rapporto puramente gerarchico, parlando del pastore e del gregge come di un'esperienza di vite divenute inseparabili. Si tratta di una familiarità reciproca, che scaturisce da una vicendevole fiducia. Sì, noi siamo comunità di persone, che, ascoltando il pastore, non lo seguiamo in un semplice e riduttivo senso moralistico. Lo seguiamo in quel senso esistenziale, che fa sì che lo acclamiamo nella liturgia pasquale con una narrazione che ha dell'incredibile: «L'Agnello ha redento il suo gregge». Ciò che abbiamo ricevuto come puro dono non è una cosa tra le altre, è la "vita eterna". Non semplice vita che va oltre il tempo, ma vita che naviga nel tempo, avendo la più grande certezza cui il cuore umano aspira: non andremo perdute in eterno e nessuno ci strapperà dalla presenza e dalla compagnia del pastore amato.

PREGHIERA
Anche la luce di questi giorni,
che l'ora legale ha allungato, scende infine alla sera
e più forte si sente il richiamo di una casa
che solo un cespuglio più grande
nasconde allo sguardo.
Vado su passi antichi e sentieri tante volte percorsi
e rivedo con le greggi i pastori dei miei monti
che, pur ottantenni, non sanno rinunciare
a quel gregge che fu e resta tutta una vita
scandita dal sole che sorge e tramonta.
Sì, so che tutto è parabola di un altro mondo:
quello verso cui, Tu, Gesù, mi vai conducendo;
ma mentre vengo, Te ne prego, non lasciare
che perda legami ed affetti di luoghi e di volti
che fanno parte della mia anima,
come della Tua sono i luoghi
sui quali camminasti e ancora cammini tra noi. (GM/04/13)

Dal Salmo 99 (100) - Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida. Acclamate il Signore, voi tutti della terra, / servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza. Riconoscete che solo il Signore è Dio: / egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo. Perché buono è il Signore, / il suo amore è per sempre, / la sua fedeltà di generazione in generazione.

Vangelo secondo Giovanni (10,27-30) - In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

21/04/2013

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2013/4%5e-domenica-di-pasqua-2013-(anno-c).aspx
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