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La Pasqua sancisce la vittoria dell'amore sulla morte

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Anche quando siete morti la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!». Intendo così le parole di Paolo ai cristiani di Colossi, riportate in una delle letture di oggi. Mi sembrano fare da contrappunto ai versi della sequenza prima del Vangelo: «Morte e Vita si sono affrontate / in un prodigioso duello. / Il Signore della vita era morto; / ma ora, vivo, trionfa». In realtà la vita che riceviamo da Cristo, proprio in forza della sua risurrezione, è ormai immortale, come vittorioso e immortale è sempre l'amore. La passione di Cristo mi sembrava quest'anno una storia nella quale inizialmente non sapevo se fosse più forte il dolore o l'amore. Di certo l'amore, rispondiamo oggi tutti in coro, ma il dolore è stato anch'esso sconfinato. Tuttavia qualcosa li distingueva e li distingue infinitamente e ciò fa la differenza: il dolore finisce con la morte, l'amore sopravvive. Sopravvive già in noi su questa terra. Del dolore conserviamo solo il ricordo, dell'amore vero conserviamo invece per sempre la presenza.
La Pasqua sancisce questa vittoria dell'amore sulla morte e giacché in Cristo l'amore coincide con la vita, pur passando egli come uomo vero e reale, attraverso la morte, l'amore in lui ben presto si manifesta come vita che riesplode e per sempre. È questo che ci rende felici, particolarmente oggi. Alleluia!

PREGHIERA
Sei risorto, Tu che infinitamente avevi sofferto;
Tu, Cristo, sospiro di ogni umana creatura
che cerca nel più impenetrabile buio la luce.
Sei risorto, Tu che gli uomini, paghi d'un Dio senza pietà
e di un Cesare senza alcuna bontà,
avevano voluto issare su un tronco,
che scuro e insanguinato, si ergeva nel cielo,
mentre il cielo si era annerito
e la terra su se stessa
s'era come riavvolta...
Poche ore dopo quella terra Ti aveva offerto
una casa, quella che Tu non avesti
nel Tuo peregrinare tra villaggi e città ad annunciare
che il Regno era venuto e con esso la pace ...
Quella terra fu la Tua casa: la tomba ,
dove, come a prendere respiro e sollievo,
l'amore seppe resistere, contratto, fino al mattino di Pasqua,
finché esplose e fu come questo mattino,
il nuovo mattino, dove il rosso
è ormai il colore della vita
che verso il futuro s'innalza e fiorisce. (GM/31/03/13)

Lettera ai Colossesi (3,1-4) - Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.

Vangelo di Luca (24,1-12) - Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.

31/03/2013

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/la-locandina-2013/domenica-di-pasqua-2013-(c).aspx
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