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Prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore appalti. Non basta una targa

di Franco Guerrera

CALABRIA - Lo slogan "QUI LA NDRANGHETA NON ENTRA"inciso su una targa fuori dal Consiglio Regionale della Calabria ed all'ingresso di molti Comuni calabresi non basta.
Nella nostra terra di Calabria si rende indispensabile ed improcrastinabile contrastare i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessione dei lavori pubblici ma anche nel settore delle forniture e servizi, basato sul sistema delle certificazioni. Comunicazioni ed informazioni antimafia, fondato sui princìpi stabiliti dal Dlgs 490/94 e successive modificazioni ed integrazioni, ben chiariti e determinati dal DPR 252/98.

Oramai, in ossequio alla citata normativa, le Prefetture italiane, e nel caso in specie, hanno dato informativa ed hanno fornito ai Comuni calabresi uno Schema tipo di protocollo di legalità finalizzato, appunto, alle attività di prevenzione dei tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessione lavori pubblici.Approfittando del combinato disposto di cui all'art. 15 della legge 241/90 che stabilisce che le pubbliche amministrazioni possono concludere e definire tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune, i comuni calabresi danno i primi segnali in tal senso e, ad onor del merito, uno dei primi comuni della costa dell'Alto Tirreno Cosentino ad assumere i giusti atti deliberativi è il Comune di Praja a Mare, da sempre pronto ed attento, quindi, a rispondere ed a non procrastinare l'adozione degli strumenti normativi per la tutela e difesa del proprio territorio e di quello vicinorio.

Bene - dunque - non fermarsi alla sola installazione del cartello di cui allo slogan "QUI LA ‘NDRANGHETA NON ENTRA" concepito dall' impegno profuso dall' On. Salvatore Magarò Presidente della Commissione Regionale Antimafia.Tale evento però, sebbene inciso su una targa fuori dal Consiglio Regionale della Calabria ed all'ingresso anche di molti Comuni calabresi, non basta, nel senso che non basta esporre la volontà ma manifestarla con l'adozione di strumenti veri, legittimi derivanti dall'impegno politico di uomini che, proprio in questo periodo specifico, alludendo alla campagna elettorale già avviata, possa sembrare solo una propaganda.

Invece no, al Comune di Praja a Mare, al Sindaco, al Consiglio Comunale, alla Giunta Comunale va il plauso per l'adozione di tale istituto, ora tutto questo dev'essere manifestato dai Funzionari e Responsabili dei Servizi con l'adozione di proprie determinazioni di competenza i cui provvedimenti ed adempimenti daranno mera esecuzione al'indirizzo politico adottato dal Comune Medesimo.

Altri comuni facciano lo stesso.

25/01/2013

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