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Ci sono alcuni che primeggiano sì, ma nel servire gli altri e non nel servirsi di loro

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Dai versetti del Vangelo precedenti quelli riportati nella stesura ufficiale della liturgia odierna si può capire il clima teso in cui si trova il gruppo degli apostoli, che sebbene malvolentieri, sta salendo con Gesù verso Gerusalemme. Il "Maestro" cerca di preparare quelli che sono rimasti con lui ai nuovi terribili eventi, dei quali essi hanno già una premonizione angosciante, fino ad essere «sgomenti» ed «impauriti». Gesù parla della sua prossima uccisione da parte dei pagani, ai quali le supreme autorità ebraiche lo consegneranno, ma anche della sua vittoria sulla morte «dopo tre giorni». La glorificazione ci sarà, pur al seguito di tanta tragedia, ma è proprio a questa fase gloriosa della vicenda di Gesù che gli apostoli preferiscono pensare, palesando le loro ambizioni e la volontà di supremazia sugli altri. Ne scaturisce un veemente diverbio collettivo, al quale Gesù pone fine con una sorta di nuova «chiamata, stringendoli a sé» (proskalesámenos). Ad essi, che ora finalmente lo guardano negli occhi e lo ascoltano, manifesta una delle prerogative fondamentali e fondanti del Regno di Dio iniziato sulla terra: ci sono sì alcuni che primeggiano in esso, ma primeggiano nel servire gli altri e non nel servirsi di loro; gareggiano ad amare di più e non ad essere riveriti dagli altri; sanno dare tutto, bevendo fin in fondo il calice del dono totale di sé, fino a dare la propria vita per gli altri e in definitiva per amore di Dio. Di questi Dio sarà difesa inespugnabile e felicità inimmaginabile (salmo responsoriale). Non alimentiamo altre speranze, se non quest'unica inesprimibile speranza.

PREGHIERA
La barca è rimasta sulla riva del vostro lago,
dove un giorno la lasciaste, proprio voi,
Giacomo e Giovanni, «Figli del tuono»,
come il Maestro amava chiamarvi.
Per lui non indugiaste ad uno strappo così doloroso
e il vecchio padre Zebedeo, al vostro allontanarvi,
vi accompagnò con uno sguardo carico di tristezza e di speranze...
Quelle speranze le avete ben alimentate
e appena ora le avete difese,
mettendovi contro tutti i vostri compagni,
sui quali pensate ancora di dominare,
come anche su tutti gli altri connazionali,
tra i quali siete stati scelti.
Ma non è così, perché Gesù da tempo fa strani discorsi
in cui mescola, a modo suo, tragedia e trionfo,
pianto e sorriso, vita e morte...
Ed ora che lo riguardate negli occhi finalmente lo sapete,
sta parlando sul serio e il suo invito a dare la vita come lui
solo un giorno capirete, amandolo più delle vostre ambizioni.
(GM/21/10/12)

Dal Salmo 32 - Retta è la parola del Signore / e fedele ogni sua opera. / Egli ama la giustizia e il diritto; / dell'amore del Signore è piena la terra. // Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme, / su chi spera nel suo amore, per liberarlo dalla morte / e nutrirlo in tempo di fame / L'anima nostra attende il Signore: / egli è nostro aiuto e nostro scudo. / Su di noi sia il tuo amore, Signore, / come da te noi speriamo.

Vangelo di Marco (10,32-45) - Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà". Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo". Egli disse loro: "Che cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?". Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse loro: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.  allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".

21/10/2012

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