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Il Signore rialza chi è caduto, ama i giusti, protegge i forestieri. Egli sostiene l'orfano e la vedova

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - L'apostolo Giacomo ci ricordava domenica scorsa che l'essenza della religione è aver a cuore la sorte dei più bisognosi. Il salmo di oggi ne mostra il fondamento messianico nell'agire stesso di Dio, le cui caratteristiche sono: liberare i prigionieri, rialzare chi è caduto, proteggere i forestieri e sostenere quanti sono socialmente più deboli. C'è stato un momento storico in cui tutto ciò si è compiuto in maniera esemplare? Si, ai tempi di Gesù sulla terra, che tra le altre manifestazioni messianiche del regno di Dio, oltre ad aprire gli occhi ai ciechi, dava l'udito e la parola ai sordomuti (realizzando quanto preannunciato nella prima lettura). L'annuncio della buona notizia ai poveri passava attraverso tali forme di guarigione fisica, oltre che morale, offrendo realizzazione umana e relazionale a quanti si aprivano alla ricchezza del suo Mistero: quel Mistero che camminava con lui, anzi che era Egli stesso. In Gesù anche noi ritroviamo la parte più grande di noi. Ritroviamo il nostro mistero, quello che la quotidianità, le esperienze negative, la stanchezza accumulata con gli anni rischiano di appannare. Ricominciando da dove? Da dove la nostra relazionalità si indebolisce: quando ascoltiamo sempre meno e parliamo di Dio e delle cose belle sempre più raramente. Ecco: Gesù ci dà la possibilità di ascoltare la Parola di Dio e degli altri con la freschezza della prima volta e scioglie la nostra lingua alla lode di Dio e alla comunicazione autentica con gli altri nostri compagni di strada.

PREGHIERA
Hai aperto, Gesù le mie labbra.
Le apri ogni mattino, perché accompagnando
il movimento dei miei occhi
elevino verso di Te tutta la lode
di chi sa di essere in vita per poter contemplare
le Tue opere, che sono sempre più belle.
Il gesto con cui toccavi la lingua e le orecchie
del sordomuto della Decapoli
mi ricorda la nostra appartenenza
alla Tua natura divina, di cui ci fai figli,
infondendo in noi il Tuo Spirito,
lo stesso che mise in piedi il primo Adamo.
Voglio vivere per annunciarlo,
voglio annunciarlo per vivere,
voglio, col Tuo aiuto,
essere parte di un canto:
quello che s'eleva dal mare e dalla terra
in ogni momento. (GM/09/09/12)

Isaia (35,4-7a) - Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d'acqua.

Dal Salmo 145 (146) - "Loda il Signore, anima mia". Il Signore rimane fedele per sempre / rende giustizia agli oppressi, / dà il pane agli affamati. / Il Signore libera i prigionieri. / Il Signore ridona la vista ai ciechi, / il Signore rialza chi è caduto, / il Signore ama i giusti, / il Signore protegge i forestieri. / Egli sostiene l'orfano e la vedova, / ma sconvolge le vie dei malvagi. / Il Signore regna per sempre, / il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Vangelo di Marco (7,31-37) - In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

 

09/09/2012

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