LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La seconda domenica d'Avvento ci trova riuniti come alla riva di un fiume, per ascoltare la voce del Battista che invita alla conversione. Solo la conversione ci avvia verso la nostra libertà, ma richiede uno sforzo iniziale, simile a quello con cui il popolo di Dio dovette attraversare il Mar Rosso. Oggi Giovanni Battista sembra prendere il posto di Mosè e ci invita a metterci in cammino, superando quanto finora ci ha impedito la traversata più importante della nostra vita: andare oltre noi stessi, oltre quello che siamo sempre stati e da cui sembra che nulla possa distaccarci. Sì, la nostra quotidianità deve scendere fin sotto i flutti che sembrano minacciarci, ma che in realtà ci liberano, e solo allora ci sentiremo rigenerati e pronti a una nuova fase della nostra vita. Giovanni si veste e si nutre di ciò che offre il deserto (il luogo solitario: erēmos). Ma non si tratta solo delle cavallette e del miele selvatico. Il deserto grida, prima ancora delle sue parole. Paradossalmente, quella solitudine reclama con il suo silenzio tutto il bisogno di una compagnia e di una mano amica che ci accompagni. Sembra di udire l'annuncio di chi reca il Vangelo (le liete notizie di Isaia) «Ecco il vostro Dio viene, per condurvi e sostenervi con la Sua potenza, che vince tutte la vostra atavica stanchezza!».
PREGHIERA
Vasto è lo spazio che si apre davanti ai nostri occhi,
ma la tua Parola, Signore, ci invita a metterci in cammino.
Scenderemo allora fino a valle, ritrovando
con il nostro quotidiano anche le nostre eterne sconfitte,
ma questa volta non ci fermeremo innanzi ad esse.
Questo spazio ci fa scoprire che più vasto
è quello di cui dispone il nostro cuore
e che ci chiama ad andare sempre oltre.
Siamo sicuri che il nostro battesimo
si celebrerà sotto questo sole e tra queste pietre
che non ci fermeranno, anche se dovessimo inciamparvi.
Andremo avanti con la forza della Tua Parola
e troveremo tra questi luoghi suggestivi e impervi
la strada che ci conduce più lontano,
che ci porta fino a Te! Grazie, Signore! (GM/04/12/11)
Profeta Isaia (40,1-5.9-11) - «Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio -. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati». Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata. Allora si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini insieme la vedranno, perché la bocca del Signore ha parlato». Sali su un alto monte, tu che annunci liete notizie a Sion! Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio esercita il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e la sua ricompensa lo precede. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri».
Vangelo di Marco (1,1-8) - Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».