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Ascoltare prontamente, amare intensamente, vivere responsabilmente!

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Ascoltare prontamente, amare intensamente, vivere responsabilmente! Potremmo riassumere in queste tre frasi il messaggio del Vangelo colto in tutte queste domeniche del ciclo A, che sta per arrivare alla sua conclusione. Di fatto la narrazione sequenziale di Matteo terminerà domenica prossima con la festa di Cristo Re dell'universo, che raduna e giudica tutti i popoli della terra. Il tema viene anticipato oggi dalla parabola dei talenti, i cui personaggi maschili sembrano integrare l'argomento simile di domenica scorsa con le sue protagoniste femminili (le dieci vergini). Per esse era decisiva la riserva di sapienza e di lungimiranza simboleggiata dall'olio, mentre per i tre amministratori, ai quali vengono affidati i talenti, sembrano decisivi l'agire responsabile e la solerzia nell'investire ciò che si è ricevuto in consegna. Ciò che conta non è la quantità, ma la qualità di ciò che ciascuno compie e soprattutto di come uno intende la propria vita: il proprio corredo fisico, psicologico, culturale, ecclesiale. Pensare di conservare tutto asetticamente, al riparo dei rischi e delle lotte che ogni impegno comporta, potrà alla fine mantenere intatta la materialità del talento, ma in realtà avrà vanificato tutta la creatività e la corresponsabilità con le quali Dio ci voleva come suoi collaboratori. Collaboratori in che cosa? Nel promulgare, testimoniare e realizzare quello stesso piano d'amore e di salvezza, che Gesù non ha fatto altro che proporci fin da quando sentimmo risuonare le sue parole: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Quel Regno ormai sta per venire, affrettiamoci a recuperare il tempo perduto!

PREGHIERA
Ci avevi detto, Gesù, di non prendere alcuna moneta
e oggi invece ci chiedi di saperle investire
fino a raddoppiarne il valore?
Ma tu non parlavi di queste monete
che portano l'effigie dei grandi della terra
e a loro sono da restituire,
ci parli dei doni, ben più preziosi
dell'oro e dell'argento,che tu ci hai affidati
e ci continui ad affidare,
tu ora ci parli di questo immenso tesoro
da noi accumulato anche nel solo ascolto
della tua Parola: sono parole d'amore e di grazia,
parole da trasformare in vita
finché ne avremo ancora tempo.
Fa' dunque, che questo tesoro
improvvisamente ritrovato
riempia di gioia e d'Eterno la nostra vita
e quella degli altri. Amen! (GM/13/11/11)

Vangelo di Matteo (25,14-30) - Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone". Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo". Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"».

13/11/2011

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2011/33%5e-domenica-dell%27anno---2011-(a).aspx
Data: sabato 23 novembre 2024 - 14:41:30