LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il brano evangelico di oggi non giustifica semplicemente la separazione dei poteri, ma proibisce l'assolutizzazione di qualsiasi potere. La moneta mostrata a Gesù era una moneta con immagini e iscrizioni che per gli Ebrei evocavano l'idolatria. Per questo occorreva restituirla a chi l'aveva fatta coniare. Nessun dominatore di questo mondo, nemmeno Ciro, che pur viene considerato "eletto" da parte di Dio dal profeta Isaia, può essere ritenuto divino. Tant'è vero che nello stesso brano della prima lettura di oggi viene ribadito il principio cardine della legge: «Io sono il Signore e non c'è alcun altro, fuori di me non c'è dio ... perché sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di me» (Is 45,5-6). È questo che occorre riaffermare con ogni franchezza, «senza guardare in faccia a nessuno». Ciò non significa rifiutare per principio qualsiasi governo, ma significa ricordare a ciascuno di compiere la propria parte nella costruzione della società e richiamare i governanti e in genere i propri superiori - e ciò vale indistintamente per tutti - a non andare oltre i limiti del compito loro affidato. Lo dice bene la preghiera di oggi: «O Padre, a te obbedisce ogni creatura nel misterioso intrecciarsi delle libere volontà degli uomini; fa' che nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autorità serva al bene di tutti, secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e l'umanità intera riconosca te solo come unico Dio».
PREGHIERA
Dove sono le immagini di quei poveri
che hanno versato sudore e talora anche sangue
per la gloria dei grandi?
Di certo non sono su una moneta, Gesù,
ma sono impresse nella tua memoria
e il loro nome è scritto sul palmo delle tue mani.
Come quello di quanti non si sono lasciati abbindolare
né dal potere, né dai potenti
e non hanno venduto la loro anima.
Donaci sempre uomini simili,
che volino più in alto dell'ambizione,
sapendo e indicando a tutti che
la nostra destinazione è ben più elevata
e non costa il sangue di nessuno.
Tu, che per noi ha dato tutta la tua vita,
donaci di la capacità e la gioia
di essere interamente solo tuoi! Amen! (GM/16/10/11)
Isaia 45, 1-6: - «Dice il Signore del suo eletto, di Ciro: «Io l'ho preso per la destra, per abbattere davanti a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui i battenti delle porte e nessun portone rimarrà chiuso... Per amore di Giacobbe, mio servo, e d'Israele, mio eletto, io ti ho chiamato per nome, ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca. Io sono il Signore e non c'è alcun altro, fuori di me non c'è dio; ti renderò pronto all'azione, anche se tu non mi conosci, perché sappiano dall'oriente e dall'occidente che non c'è nulla fuori di me. Io sono il Signore, non ce n'è altri».
Vangelo di Matteo (22,15-21) - In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».