LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Partiamo dall'affermazione di Paolo: «Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole!» (2a lettura), che si può considerare lo sfondo del capitolo 18 del Vangelo di Matteo sulle esigenze della vita comunitaria. Tra queste emerge la correzione fraterna, che sembra avere due obiettivi principali: far maturare la coscienza sulla propria responsabilità personale e offrire a chi sbaglia tutto l'aiuto necessario perché si ravveda. Pertanto essa non potrà né ferire, né prevaricare sull'altro, perché muove dall'idea che ciascuno ha il "debito" del vicendevole amore. Anche nella peggiore ostinazione dell'errante, la direttiva di Gesù a trattarlo come "pagano" e "pubblicano" non indica disprezzo o il suo totale abbandono, ma l'inizio per lui di un nuovo cammino di conversione, perché prenda coscienza di essere caduto in uno stato antecedente al Vangelo. La comunità infatti è il luogo dove vige la legge del Vangelo, che è continuo richiamo alla conversione, perché sede della Presenza di Dio (nella tradizione rabbinica shekinah). Vivere in sintonia con gli altri (il verbo usato è synphōnēin) significa orientare la propria vita verso la presenza di Gesù, garantita sempre, ogni qualvolta si è riuniti nel suo nome, che vuol dire anche secondo le modalità del suo vivere.
PREGHIERA
Anche noi abbiamo bisogno
di correzione fraterna, perché spesso
né pensiamo né viviamo secondo il tuo Vangelo.
Dividiamo il mondo in buoni e cattivi
dove i buoni siamo sempre noi
e gli altri naturalmente i cattivi.
Abbiamo bisogno di perdono,
perché abbiamo barricato la nostra mente
dietro poche idee fisse, senza renderci più conto
che il Vangelo è libertà che corre
verso tutti i popoli e tutte le culture,
anche quelle che riteniamo ostili.
Perciò ti chiediamo oggi una doppia grazia:
dilata i nostri orizzonti
in forza della tua assicurata Presenza
e sostieni con la stessa efficace vicinanza
quanti tra donne e uomini d'ogni popolo
confessano il tuo nome. Amen! (GM/04/09/11)
Lettera ai Romani (13,8-10) - Fratelli, non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. Infatti: «Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai», e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.
Vangelo di Matteo (18,15-20) - In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va' e ammonis cilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d'accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».