LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Vangelo di Matteo, alla cui lettura - dopo il tempo di pasqua - siamo tornati, riporta un duplice atteggiamento di Gesù verso i suoi interlocutori. Egli rimprovera le popolazioni rimaste indifferenti verso di lui e gli stessi sapienti e dotti (sofòi kài sunetòi) che lo hanno avversato, ma nello stesso tempo gioisce intimamente e ne ringrazia il Padre, nel constatare l'accoglienza della sua rivelazione (apokàlupsis) da parte dei "piccoli" (nepiòi). Chi sono costoro? Sono gli impoveriti e gli afflitti, coloro che sono deboli nel corpo o nello spirito o sono disprezzati e lasciati ai margini della società e della "Chiesa", perché considerati perdenti e maledetti da Dio. Sono i destinatari delle beatitudini, per i quali Gesù ha ricevuto dal Padre una precisa consacrazione il giorno del suo battesimo nel Giordano. Sicché egli annuncia un totale sconvolgimento della scala dei valori degli uomini, per attestare che Dio sta dalla parte delle vittime della violenza. Per portare avanti la sua missione nella linea di quanto i profeti come Zaccaria (vedi 1^ lettura) avevano preannunciato: cioè il tramonto del potere violento all'apparire del re che viene cavalcando un mite asinello, nell'intento di distruggere ogni arma e qualsiasi strumento di guerra. Oggi Gesù sembra chiederci: «Coltivate con me questo sogno o siete ancora affascinati e soggiogati dalla forza allettante del potere?». A quelli di noi che rispondono: «Signore crediamo in te e nel tuo modo di intendere la società e il nostro futuro, ma siamo ancora derisi perché considerati sognatori ed illusi», egli sembra rispondere: «Venite allora a me e portate il peso pur leggero ma impegnativo di questo sogno, che è il mio sogno, che è il sogno di Dio».
Preghiera
È lunga la strada sulla quale, Gesù, tu ci chiami.
È poco praticata oggi, dobbiamo riconoscerlo,
da noi cristiani.
Ad alcuni sembra solo una velleità
destinata a restare sempre tale.
Sicché se non ce lo chiedi tu,
dobbiamo proprio noi domandarci:
«Chi sono io di fronte al Vangelo che ascolto?»,
Sono forse dalla parte dei ben pensanti
da te rimproverati, ma che oggi sono tra noi
e ti considerano grande, ma ritengono insignificante
quel messaggio che tu portavi tra quei piccoli,
ormai forse fuggiti dalle nostre chiese.
Signore non andar via anche tu,
anche se è consequenziale ritenere
che tu sei rimasto con loro...
ma resta anche ancora tra noi,
aiutaci ad ascoltare e capire,
aiutaci semplicemente ad amare con te
tutto ciò che tu ti portavi e ti porti nel cuore (GM/06/07/08).
Dal profeta Zaccaria: (9,9-10) - Così dice il Signore: «Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l'arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni, il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino ai confini della terra».
Vangelo di Matteo (11,25-30) - In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».