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Possiamo seguire Gesù solo se associamo la sua voce non a comandi formali, ma all'amore con cui egli ci chiama e ci conduce

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». Con questa domanda gli ascoltatori di Pietro reagiscono all'annuncio della risurrezione di Cristo. Un annuncio che era stato franco ed appassionato, al punto che essi "trafissero il (loro) cuore" (katenúgesan ten kardìan con il verbo in forma attiva). Un'espressione questa che sembra contrapposta a quella lentezza (Lc 24,25) o addirittura durezza del cuore (sklerokardìa), che Gesù aveva rimproverato ai suoi discepoli (Mc 16,14) e agli abitanti di Cafarnao e dintorni quando non avevano voluto ascoltarlo. L'ascolto ha la massima importanza ed è l'unica via d'accesso al cuore. Il Vangelo di oggi esprime tutto ciò attraverso l'immagine delle pecore che conoscono la voce del loro pastore e ne seguono le indicazioni. Anche noi possiamo seguire Gesù solo se associamo la sua voce non a comandi formali, ma all'amore con cui egli ci chiama e ci conduce. Pertanto Gesù indica se stesso non solo come pastore, ma anche come "porta". È l'immagine della "porta delle pecore", l'unica che consentiva effettivamente al gregge di raggiungere gli spazi del pascolo di giorno e il riparo nell'ovile di notte. L'espressione rievoca quella della Via e quella dell'indispensabile aderire a Cristo per poter essere "suoi" e dimorare in lui, oltre che a vivere accanto a lui. È questa la salvezza che ci tira fuori dalla generazione che si perde tra le chiacchiere e la volontà di parlare sempre, senza mai ascoltare.
(La foto riproduce una "porta delle pecore" che era alle Sarre. Attraverso di essa le pecore potevano passare solo una alla volta, per essere contate e riconosciute).

PREGHIERA
Tra vecchie mura di ovili ormai disabitati
si trova ancora qualcuna di quelle porte
attraverso cui passavano le pecore
chiamate e ricontate dal pastore;
proprio come nella nostra vita screpolata
che trasuda rimpianto e desidera spazi sconfinati;
vuole riparo ma anche libertà senza qualsiasi limite.
Noi viviamo in una società, Signore,
che pensa d'aver abbattuto ogni recinto,
pur essendo vittima di pensieri pensati altrove
e di bisogni artificialmente prodotti.
Conosciamo e seguiamo le voci ammalianti
che ci fanno sognare sogni che sappiamo
essere falsi in partenza e tuttavia non sappiamo farne a meno;
ascoltiamo voci che sappiamo essere menzognere
eppure non smettiamo d'ascoltarle.
Aiutaci solo a ristabilire un po' di verità in questo nostro mondo
e rendici capaci di discernere la tua dalla voce interessata
di chi vuole predarci anche l'anima, oltre i nostri beni. Amen!
(GM/15/05/11)

Atti degli Apostoli (2,14.36-41) - [Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

Vangelo di Giovanni (10,1-11) - In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».

15/05/2011

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2011/4%5e-domenica-di-pasqua-2011-(a).aspx
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