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L'Agnello. Presenza di Dio che accompagna il suo popolo durante tutte le sue peripezie

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Giovanni rivela nel Vangelo di oggi la più profonda identità di Gesù. Lo fa ricorrendo a due termini biblici particolarmente significativi: l'agnello di Dio e il peccato del mondo. L'agnello rievoca ciò che Dio gradisce ed è a lui vicino. È espressione della donazione a lui e segno del suo compiacimento. Ricorda la liberazione della pasqua e la presenza di Dio che accompagna il suo popolo durante tutte le sue peripezie. Fa riferimento al "servo di Jahwè" della prima lettura, che è chiamato ad andare al di là della propria nazione, per essere luce delle genti e che per far questo offrirà la sua vita, fino ad essere ucciso. Il peccato del mondo indica ciò che si oppone a Dio, intestardendo il cuore e chiudendo l'intelligenza alla comprensione delle sue opere. È non riconoscere Gesù e ciò che egli significa: la Parola d'amore e di salvezza definitivamente pronunciata sul mondo e sulla sorte di ogni essere umano. Credere in Gesù è al contrario intercettare in lui l'amore di Dio e accoglierlo con umiltà e gratitudine, con la serena consapevolezza dei propri limiti, ma anche dei propri compiti. Giovanni ci invita a riconoscere tutto questo in Gesù. La sua attestazione su Gesù: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!» anticipa quella di Pilato, che presentando Gesù alla folla dirà: «Ecco l'uomo!». Le due frasi insieme vogliono dire: «Ecco colui che, facendosi uomo offre se stesso e diventa agnello di liberazione e di riscatto».

PREGHIERA
Nulla c'è di più struggente, Signore,
che vedere immolare un agnello,
nella sua tenerezza offerta a chi sta per sgozzarlo.
Nulla di più inquietante dell'idea
del Figlio di Dio fatto uccidere dai suoi sacerdoti.
Nulla di più incredibile
che da quel dono così assurdamente supremo
il peccatore riacquista il perdono
ed il peccato viene vinto nel mondo,
tutto il peccato del mondo.
Ma c'era altra via per salvarci dalla violenza
che ci avvolge e ci stringe?
Tu ti sei assoggettato agli effetti inauditi
di tale violenza: li hai presi su di te
e con gli occhi dell'agnello che guarda silente
i suoi uccisori, hai continuato ad amare
anche in quegli ultimi istanti e hai acceso in tutti,
anche nei tuoi assassini,
la nostalgia dell'amore.
Agnello di Dio che prendi e vinci la violenza del mondo!
(GM 16/01/11)

Isaia (49,3.5-6) - Il Signore mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra».

VANGELO di Giovanni (1,29-34) - In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell'acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell'acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

16/01/2011

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2011/2%5e-domenica-dell%27anno-a---2011.aspx
Data: sabato 23 novembre 2024 - 13:20:57