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Colui che, ricco d'infinito amore, offre la vera e definitiva possibilità di arricchirsi umanamente e spiritualmente

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il gesto di Zaccheo, che sale sul sicomoro per vedere Gesù, ha dell'incredibile. Innanzi tutto perché egli mette da parte la sua "dignità" di uomo ricco e potente e si comporta come un ragazzo che si arrampica sugli alberi. In secondo luogo perché dall'alto di quell'albero, se può vedere il Signore che passa, è certamente osservato da tutti e ulteriormente disprezzato dal suo popolo. Sì, perché egli ha amici importanti nella cerchia degli esattori delle tasse, eppure proprio per questo è malvisto e odiato. Nonostante ciò, compie quel gesto, con cui, pur senza aprire bocca, sembra voler dire a Gesù: «Vedi, metto da parte tutta la mia falsa dignità e dal momento che sono già disprezzato, non mi importa di esserlo ulteriormente, purché veda, anche se da lontano, il tuo volto!». A questo linguaggio non verbale, eppure clamoroso, colui che aveva già elogiato il pubblicano orante in fondo al tempio, si rivolge direttamente a quel «capo dei pubblicani», per dirgli che ha colto tutto il significato del suo gesto, e, andando ben oltre le sue aspettative, lo vuole incontrare da vicino, tanto da dargli appuntamento a casa sua. Il resto è la conseguenza di questa gara di generosità tra il ricco di beni materiali che se ne priva per condividerli e Colui che, ricco solo d'infinito amore, gli offre la vera e definitiva possibilità di arricchirsi umanamente e spiritualmente.

PREGHIERA
Il "sicomoro" ricorda tante cose.
Tra gli egizi, era albero sacro e simbolo immortale,.
perciò legno della bara per viaggiare oltre la morte.
E qualcuno pensa che fu ad uno di questi alberi
che Giuda appese tutta la sua angoscia.
Eppure quel giorno, che ben possiamo chiamare
"il giorno di Zaccheo", tu, Signore,
hai fatto di quell'albero il luogo dove nasceva l'uomo nuovo.
In fretta e con gioia scese pertanto
quell'uomo minuto di statura e disprezzato da tutti,
perché si sentì chiamato da te,
perché si sentì finalmente amato da qualcuno...
Amore, "amante della vita", che vai per questo nostro mondo
e guardi verso l'alto e in ogni direzione
e senza pregiudizi chiami tutti a seguirti,
fa' che anche noi sentiamo ancora la tua voce e che,
similmente ad Amos il profeta,
lasciamo ai nostri alberi il compito di maturare da soli
e, a nostra volta, ti veniamo incontro con prontezza e con gioia.
Amen! (GM 31/10/10)

Libro della Sapienza (11,22-12,2) - Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l'avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all'esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

Vangelo di Luca 19,1-10 - In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

 

30/10/2010

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