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Affidare a Gesù tutte le nostre insicurezze; il nostro futuro, quando abbiamo perso ciò che consideravamo ricchezza nel nostro presente

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Dopo l'ascolto, la richiesta; dopo l'incontro, l'invocazione del compimento. Nelle narrazioni bibliche riguardanti Abramo e le due sorelle Marta e Maria abbiamo ascoltato, domenica scorsa, come Dio venga incontro a noi uomini. Oggi ci viene indicata la parte spettante a noi di fronte a Dio. È la preghiera. Sia l'intensa e pedagogica preghiera di Abramo, sia e soprattutto la preghiera a noi insegnata da Gesù, sono finalizzate non ad arricchire un formulario, ma a indicare il giusto modo di rivolgerci a Dio. La preghiera è pertanto innanzi tutto un rapportarci a Lui con fiducia e confidenza e non l'invocazione di una Potenza sovrumana, che viene a risolvere tutti i nostri problemi. Certamente è un presentarci a lui con tutta la nostra precarietà, la nostra durezza di cuore, la nostra paura di fronte alle prove, che segnano il nostro percorso. Gesù ci insegna a domandare a Dio come "nostro Padre" la sussistenza umana e il perdono quotidiano, parimenti alla forza necessaria ogni giorno per far fronte alle difficoltà e gli imprevisti della vita. Siamo ugualmente istruiti da Gesù a chiedere la grazia, la luce e la sapienza necessarie, per collaborare a diffondere il Suo nome sulla terra nella continua ricerca del Regno di Dio. Su tutto ciò siamo sempre ascoltati, ma se non sempre ciò accade con tutte le altre richieste, che cosa ci resta da fare? Ci resta ancora da affidargli tutte le nostre insicurezze. Affidargli il nostro futuro, quando abbiamo perso ciò che consideravamo ricchezza nel nostro presente. Affidargli, come Abramo e come Gesù, la nostra vita, anche quando essa sembrasse naufragare nell'incomprensione e nell'umano fallimento. Forti di ciò, ripetiamo attraverso il salmo di oggi: «Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre».

PREGHIERA
Padre nostro, che a volte mi porti sulle spalle,
perché sempre m'hai portato nel cuore,
possa essere acclamato il tuo amore di Padre
in ogni angolo della terra, così come è noto
in ogni luogo del cielo!
Si realizzi il tuo sogno di pace e di giustizia
tra gli uomini e i popoli,
sulla terra e fino ai mari più lontani!
Con il pane quotidiano, dona a noi tutti
la gioia degli spazi sconfinati,
perché continuiamo a cercarti,
senza mai offuscare la tua immagine,
che tu hai impresso in ciascuno di noi!
Perdona le nostre mancanze di fede e d'amore
come noi vogliamo perdonarle a chi ci sta accanto
e talvolta non si rende conto né di noi né del nostro amore.
Non ci far soccombere nell'ora della prova
ma liberaci sempre da ogni male. Amen! (GM 25/07/10)

Dal Salmo 137 - "Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto". Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. / Non agli dèi, ma a te voglio cantare, mi prostro verso il tuo tempio santo. / Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome./ Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. / Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l'umile; / il superbo invece lo riconosce da lontano. / Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; / contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano. / La tua destra mi salva. Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani.

Vangelo di Luca (11, 1-13) - Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: "Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione"». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli"; e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

25/07/2010

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