LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La domanda che nel Vangelo di oggi Gesù rivolge ai suoi discepoli è sempre attuale. È rivolta anche a noi e si potrebbe formulare così: «Si, la gente mi ritiene importante per le "radici culturali" e per i "riti tradizionali" da due millenni a oggi, ma voi che cosa avete capito di me? Che importanza ho io per la vostra vita?». La domanda non è di ordine teorico e mi va venire in mente la risposta di uno dei personaggi di Brecht a chi gli domandava se esistesse Dio: «Ti consiglio di riflettere se il tuo comportamento cambierebbe in base alla risposta data a questa domanda. Se pensi che non cambierebbe per nulla, allora possiamo lasciar cadere la domanda...». Ci sono ormai milioni di persone che ritengono Cristo un personaggio storico di primaria importanza, sol perché ha modificato una "cultura" ed è stato all'origine di una cristianità. Ma ciò cambia di fatto la loro vita? La cambia nel senso che imprime una direzione e un sistema di valori di riferimento, che non sono quelli del potere e dell'"identità forte", ma, al contrario, quelli di chi rinuncia a tutto e accetta di essere trafitto per amore degli altri? Il vero problema è proprio questo e segna il nostro modo di vivere. Insomma per chi viviamo? Per noi stessi o per gli altri, riscoperti e da riscoprire ogni giorno in Cristo?
PREGHIERA
Chi sei tu per noi, Vescovo trucidato nel giorno in cui
la Chiesa porta sulle strade il corpo del Signore?
Tu, mite Vescovo di Dio, Luigi Padovese,
il cui corpo fu portato come quello
del Signore che non aveva indietreggiato
davanti a nessuna minaccia?
Per molti sei stato solo un caso diplomatico,
ma per noi sei qualcosa di più?
Vorremmo dirti solo che sei colui
che più di altri ha potuto rispondere a Gesù:
«Tu sei il Cristo di Dio», cioè: il testimone d'un mondo
nuovo e diverso, che in nome di Dio e di ogni religione non
uccide, ma salva ed ama.
Sì, ma anche tu sei stato e resti questo per noi.
Ora che finalmente anche verso di te,
si alzano gli occhi della Chiesa,
prega per noi, prega per questa Chiesa. Amen! (GM/20/06/04)
Zaccaria (Zc 12,10-11;13,1) - Così dice il Signore: «Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito. In quel giorno grande sarà il lamento a Gerusalemme, simile al lamento di Adad-Rimmon nella pianura di Meghiddo. In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità».
Vangelo di Luca (9,18-24) - Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell'uomo - disse - deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».