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La fede in colui che è il Primo e l'Ultimo, che era veramente morto ma ora vive per sempre

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La 2^ Domenica di Pasqua riporta ogni anno l'incontro tra Gesù e Tommaso. Le ferite mostrate da Gesù sgombrano dal discepolo ogni dubbio, sicché egli può, come l'autore dell'Apocalisse (2^ lettura), esprimere tutta la sua fede in colui che è il Primo e l'Ultimo, che era veramente morto ma ora vive per sempre. Gesù è proprio lì, con le sue ferite davanti a Tommaso e agli altri discepoli, scelti da Lui a fondamento dell'intera comunità ecclesiale, così come è in mezzo ai sette candelabri che rappresentano tutte le chiese. Egli conferma i discepoli di allora e quelli di sempre che non c'è sofferenza e prova alcuna che ci possa separare da Lui. Il futuro sarà certamente ancora segnato dalla persecuzione e dalle tribolazioni, e tuttavia queste sono vinte già in partenza, perché la Sua risurrezione è la garanzia della vittoria del bene sul male e della vita sulla morte. Al di là delle immagini talvolta difficili, se non inquietanti, che costellano la sua lettura, il libro della "Rivelazione" (dal termine "Apocalypsis", che significa proprio ciò) contiene questo messaggio strettamente collegato alla Risurrezione del Signore. La risurrezione significa l'ingresso definitivo della nostra storia umana in questa prospettiva di redenzione reale e di salvezza definitiva. 

PREGHIERA
Davanti a Te, Signore vincitore del peccato e della morte,
anch'io, come Giovanni, crollo su me stesso come morto
e tale resterei per sempre, se tu non stendessi la tua mano
per sollevarmi in piedi
come facevi con i malati in Cafarnao e dintorni.
Ora che posso alzare i miei occhi mortali
fino a raggiungere i tuoi, vi leggo la certezza assoluta
che la morte è stata sconfitta
e che tu ci afferri in qualsiasi caverna
la sorte umana o le nostre delusioni possano trascinarci.
Non c'è luogo riposto né sulla terra né nell'anima
che possa sottrarsi alla tua luce.
E dato che dovunque ci può raggiungere la tua voce,
parlaci ancora, parlaci sempre, o Signore,
perché troviamo non tanto la via d'uscita,
ma la via di quel Cielo che tu hai già raggiunto,
mentre assicuri di restare ogni giorno
qui con noi sulla terra. Amen! (GM/11/04/10)

Libro della Rivelazione (Apocalisse 1,9-19) - Io, Giovanni, vostro fratello e compagno nella tribolazione ... mi voltai per vedere la voce che parlava con me, e appena voltato vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai candelabri, uno simile a un Figlio d'uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito».

Dal vangelo secondo Giovanni (20,19-31) - La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

10/04/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/2%5e-domenica-di-pasqua-2010-(anno-c).aspx
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