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Benedetto l'uomo che confida nel Signore e la cui fiducia è nel Signore!

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «Benedetto l'uomo che confida nel Signore e la cui fiducia è nel Signore!». Questo messaggio di Geremia ha un suo risvolto che recita: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno». In maniera più diretta, potremmo anche tradurre «Felice sei tu che ti affidi a Dio... guai a te che ti affidi a ciò che è terreno». In ogni caso è proprio l'opposto di ciò che normalmente pensiamo, ritenendo felici coloro che hanno la loro forza nei beni materiali e nel potere di questo mondo. Nelle parole di Gesù c'è un capovolgimento totale della nostra prospettiva, perché egli proclama: «Felici voi poveri e guai a voi ricchi!». Perché mai e in forza di quale principio può essere così sconvolta la nostra logica umana? In nome e in forza del Regno di Dio, in cui a regnare non sono i "regnanti" e i potenti di questo mondo, ma i piccoli e coloro che non contano niente.

PREGHIERA
Beati coloro che udivano le tue parole, Gesù,
quel giorno sul quel pianoro
tra i monti e il mare di Genesaret!
Erano parole mai udite fino allora
e che gli uomini non udranno mai più
... a meno che noi cristiani
finalmente facciamo il nostro mestiere
e, diventando più poveri,
cominciamo a scegliere
coloro che tu hai preferito e voluto
in prima fila nel tuo Regno.
Anche noi potremo allora essere beati,
se confidando nella tua Parola
ci affideremo interamente a te
e sapremo andare insieme
a quanti tu già hai dichiarato beati.
Rendici capaci di seguirti
sulla strada delle beatitudini! Amen. (GM/11/02/07)

Profeta Geremìa (17,5-8) - Così dice il Signore: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamarisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d'acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell'anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti».

Vangelo di Luca (6,17.20-26) - In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne. Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».

 

13/02/2010

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Fonte: http://www.abystron.org/expo/rubriche/la-locandina/locandina-2010/6%5e-domenica-del-tempo-ordinario---2010-(c).aspx
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